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Mercoledì 1 settembre Dal Vangelo secondo Luca Lc 4,38-44   In | Giovani di Parola

Mercoledì 1 settembre
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,38-44
 
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

Ancora una volta Simone si rende conto di chi sia questo Gesù che lo ha chiamato a seguirLo e a diventare pescatore di uomini. Il Signore infatti entra in casa sua e lì lo ama. Spesso ci capita di essere molto esigenti con il Signore, pretendiamo che ci renda la vita più semplice, magari che un compito, un colloquio di lavoro, i nostri comportamenti e atteggiamenti siano postivi ed eccellenti. Sarebbe però una conoscenza piuttosto superficiale e comoda e che a lungo andare ci porta a sbattere contro un muro. Il Signore invece vuole venire a stare e abitare proprio lì dove siamo più vulnerabili, nella nostra intimità, nel nostro cuore e in tutta la nostra vita. Vuole venire a stare nella nostra cameretta disordinata, con libri e fogli sulla scrivania, con i vestiti gettati sulla sedia e le cose in giro per inciamparci. C’è bisogno di lasciargli le chiavi e di fidarci, senza paura e vergogna. È così che potrà compiere miracoli e prodigi nella nostra vita, così potremo mettere ordine e poi camminare insieme con Lui per servire e comunicare la Sua amicizia e il Suo Amore. Il Sacramento della Riconciliazione è un’ ottima modalità per vivere tutto questo. Magari in questi giorni potrei prepararmi per vivere una buona confessione e, se non l’ho ancora fatto, a scegliere un confessore stabile ed essere costante