2022-06-06 18:23:33
Esprimo la mia solidarietà ai giornalisti, reporter, politici e intellettuali definiti "putiniani", le cui foto e relativi "capi d'accusa" sono state pubblicate ieri in uno dei più noti quotidiani italiani: Vito Petrocelli, Giorgio Bianchi, Alessandro Orsini, Alberto Fazolo, Maurizio Vezzosi, Manlio Dinucci, Maria Dubovikova, Laura Ruggieri.
Conosco alcuni di loro personalmente, altri in maniera indiretta, ma da quel che osservo, tra gli aspetti che legano queste persone vi è il fatto di aver lottato per la soluzione diplomatica in Ucraina ed essersi schierati affinché fosse fatta luce sui motivi occultati di questa guerra.
Sono vicino a loro e sono vicino a tutti coloro che si ribellano a quel "pacifismo armato" così in auge oggi tra politici, artisti e intellettuali, desiderosi di non restare fuori dal giro di quelli che contano.
Si tratta dello stesso pacifismo armato che in Iraq, Afghanistan, Siria, Libia e Serbia, per difendere il popolo dal nemico di turno, ha provocato milioni di vittime tra i civili che, senza le nostre guerre umanitarie, non avrebbero perso la vita.
Dalle guerre umanitarie non è mai nata nessuna democrazia, unico esito è sempre stato l'espansionismo militare unito allo sfruttamento economico di territori che, ad oggi, non si sono ancora ripresi.
Dunque, chi vuole proteggere i propri interessi non si schiererà mai per la pace e contro questa guerra, perché non conviene.
Ma tra le persone comuni che incontro e che mi scrivono, trovo tanta umanità, voglia di denunciare e porre fine alla miseria che ci circonda.
Non tutto è perduto, ne sono certa.
Sara Reginella.
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