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117. Prisca e il provino cinematografico di Arianna Lara Un f | Favole della buonanotte

117. Prisca e il provino cinematografico di Arianna Lara

Un famoso regista si sarebbe recato nella scuola di Prisca per selezionare una bambina a cui far interpretare la pubblicità del famoso shampoo “Troccoli”.

Lo spot doveva ritrarre una bambina dai lunghi capelli biondi e abboccolati mentre correva in un prato fiorito. Nella scena finale la telecamera inquadrava il volto della bimba e la battuta da pronunciare era la seguente: “Shampoo Troccoli, per boccoli a grappoli”.

Le compagne di classe di Prisca erano tutte impazzite di gioia all’idea di poter diventare le protagoniste dello spot e avevano chiesto alle loro madri di pettinarle e acconciarle nel migliore dei modi in vista del provino.

Purtroppo le loro madri le avevano assecondate, e così il giorno dopo la scuola elementare era piena di bambine mascherate da donne adulte.

Prisca non badava granchè a queste cose: era una scolara di otto anni, amava correre e giocare con i suoi compagni e sentiva dentro di sé che avrebbe iniziato a guardarsi con più attenzione allo specchio non prima dei dodici anni.

Il giorno precedente, a scuola, la sua compagna di classe Lavinia Van Gan le aveva detto:- Tu non potresti partecipare al provino nemmeno se lo volessi, perché hai capelli corti e scuri, cioè l’opposto di quello che ha chiesto il regista. Io invece sono perfetta, perchè ho boccoli biondi morbidi e fluenti, come dice mia madre.

- Contente voi, contenti tutti.- aveva ribattuto Prisca senza darle troppa importanza.



Una volta rientrata a casa, raccontò a suo nonno quello che le aveva detto Lavinia Van Gan:- Lascia starnazzare quell’oca.- fece lui- Tu stai bene così, credi a me.

Prisca non si fece altre domande e insieme andarono a tavola per il pranzo.

L'indomani era il giorno fatidico e splendeva un gran bel sole. Il regista Mirko Talani aveva sistemato nel cortile della scuola tutte le sue cineprese assieme al resto della troupe: le bambine dai lunghi capelli biondi, tinti e abboccolati erano già in fila accompagnate dalle loro madri. Sembravano tutte uguali fra loro, sia le bambine che le madri.

A ricreazione Prisca scese anche lei in cortile per giocare ad acchiapparella con i suoi compagni: con i suoi capelli corti e spettinati poteva essere facilmente scambiata per un maschietto, anche perchè correva più veloce di molti di loro e pareva davvero impossibile acchiapparla.

Mentre Lavinia Van Gan stava recitando la sua battuta, “Shampoo Troccoli, per boccoli a grappoli”, Prisca si vide accerchiata da quattro bambini che erano decisi a fermarla eliminandola dal gioco.

Senza pensarci troppo su, decise allora di arrampicarsi sull'albero che era dietro di lei, dove sperava che i suoi amici non sarebbero riusciti ad acciuffarla.

Il regista Mirko Talani notò la scena e ne rimase divertito, convinto però anche lui che Prisca fosse un maschietto.

Pure la maestra di Prisca si accorse allora dell'arrampicata sull'albero, e giustamente la rimproverò gridandole:- Prisca! Scendi subito da lì, rischi di romperti l'osso del collo!

Fu allora che il regista si accorse che quel folletto così agile era una femminuccia:

- Stop!- disse allora Mirko Talani.

- Non va bene come ho detto la battuta?- chiese preoccupata Lavinia Van Gan.

Mirko Talani sembrò non udirla neppure e disse invece a Prisca:- Si, scendi da quell'albero che potresti farti male. Dì un po', per caso sai sai anche cantare e fare le capriole?

- Abbastanza.- rispose lei con modestia.

- E allora prova a imparare queste poche battute,- le disse lui porgendole un copione- e poi torna qui da noi.

Per farla breve, Prisca venne scritturata da Mirko Talani per un allegro musical sulla vita di Calamity Jane, la mitica eroina del West, dove lei avrebbe interpreto la Calamity bambina.

La faccia di Lavinia Van Gan quando venne a sapere della notizia divenne bianca come il latte appena munto.

Prisca si divertì moltissimo a girare le scene del musical, a imparare le canzoni e a eseguire perfino qualche semplice passo di danza.

Ebbe anche modo di cavalcare un piccolo pony di nome Candido.