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110. POVERO VECCHIO RAGNO fonte lecivettesulsouffle Povero ve | Favole della buonanotte

110. POVERO VECCHIO RAGNO fonte lecivettesulsouffle

Povero vecchio ragno! Aveva filato una bella tela in cucina e la cuoca l'aveva spazzata via. Ne aveva filata un'altra in un angolo del salotto e una cameriera l'aveva distrutta spolverando. Il ragno aveva allora provato nella camera del bambino e in quella del maggiordomo e in quella degli ospiti; ma la bambinaia e il maggiordomo l'avevano distrutta subito e l'ospite, una vecchia signora in camicia da notte, aveva gridato fono a che era arrivata la scopa dal manico lungo a spazzarla via.
- Povero me - sospirò il povero rango - Non posso stare da nessuna parte.
Tristemente seguì la scopa, sperando almeno di riprendersi una mosca che stava ancora imprigionata in un brandello di tela che pendeva dal manico. Attraversò così il cortile e giunse nella stalla.
Bzz, bzz, bzz, c'erano mosche dappertutto e i cavalli agitavano le code per scacciarle.
In men che non si dica il ragno filò una tela e catturò tre di quelle bestiole pestilenziali.
- Che bravo! - esclamarono i cavalli soddisfatti - Resti qui, signore, e fili tante tele!
- Resterò di sicuro - disse il ragno sorridendo, senza sapere se era più contento per l'abbondanza di mosche o per il complimento.