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- Fate voi quel che volete : io vi lascio libere nella scelta. | Favole della buonanotte

- Fate voi quel che volete : io vi lascio libere nella scelta.
- E perché - risposero le fanciulle - non dovremmo compiere il nostro destino? Lasciateci andare a liberar la valle dal mostro. Se questo ci sarà concesso, che valore può avere la nostra vita?
Ben presto la notizia si sparse per tutta la valle, mentre i segni premonitori del flagello facevano prevedere vicina la terribile notte. Tutti i pastori vollero accompagnare le due fanciulle votate al sacrificio che, abbigliate di veli bianchi come se andassero nozze, salirono verso la caverna del mostro Giunte al luogo designato per l'incontro fatale col drago, i pastori, muti e commossi, salutarono le Figlie delle Nevi.
Verso la mezzanotte, scoppiò un violento temporale. Tra i tuoni e i lampi, si senti distintamente il batter d'ali del drago e il sibilo lungo che usciva dalla sua bocca di fuoco. Poi un urlo nuovo e terribile si diffuse per l'aria e tra tanto fragore, giungevano a tratti i dolci tocchi di un'arpa e un canto appassionato soavissimo. Erano certo le due angeliche fanciulle che cantavano con la loro arte piú pura.
I valligiani attesero l'alba pregando. E appena apparì il primo chiarore, uscirono ansiosi dalle loro case, salirono sul luogo dove il giorno innanzi avevano lasciato le due fanciulle. Di esse non c'era piú nessuna traccia. Ma un pastore accennò col dito la cima del monte dove era la grotta del drago. Tutti guardarono, e un grido di stupore usci dalle loro bocche. Sulla cima nera della montagna apparivano adesso due macchie candide che prima non c'erano, che non c'erano mai state.
- Le due gemelle! - gridarono.
E il gran foro che segnava l'ingresso della grotta era scomparso.
Il drago da allora non apparve piú e la valle fu liberata per sempre dal terrore. E nelle calde notti primaverili, in cui soffia il Fhon, penetra nel fondo delle anime umane un desiderio infinito di bontà: è l'eco del canto delle due sorelle che si fonde col mormorio del vento.