Get Mystery Box with random crypto!

LA FUNZIONE DEL RAZZISMO: DIVIDERE IL FRONTE DEGLI OPPRESSI E | Ex Caserma Liberata

LA FUNZIONE DEL RAZZISMO: DIVIDERE IL FRONTE DEGLI OPPRESSI E CREARE CONSENSO PER LE OLIGARCHIE
Per spiegare la funzione del razzismo nella società sono state elaborate diverse teorie che spaziano in vari campi di studio, dalle considerazioni di natura prettamente storica a quelle relative ai caratteri e al pensiero dell’individuo.
Sicuramente, guardando il fenomeno sul piano storico la categorizzazione razziale risponde in primo luogo alle necessità delle classi dominanti di giustificare particolari condizioni di sfruttamento atte a mantenere e incrementare i loro privilegi. Tuttavia bisogna prendere atto che il pregiudizio di razza può esistere e svilupparsi sia in simbiosi con quello di classe sia separatamente a esso. Al tempo stesso occorre sottolineare che lo sfruttamento di tipo economico investe, in modalità differenti, i lavoratori di ogni razza, così come in ogni “gruppo razziale” troviamo sfruttatori e oppressori.
Per questi motivi particolarmente interessante risulta il tema delle “società razzialmente strutturate” (Hall), attraverso cui possiamo comprendere la complessità con cui il tema del razzismo investe ed entra in relazione con le diverse sfere della nostra società e rafforza tutte le dinamiche di oppressione.
La fortuna del pensiero razzista sta nella facilità con cui può essere usato a livello propagandistico per costruire consenso intorno a proposte politiche di difesa dello status quo. Lo sfruttamento dello stereotipo già radicato e il continuo rimarcare quell’insieme di idee fisse che accompagnano una determinata categoria di persone, produce facilmente sintonia tra le classi dirigenti e le proprie comunità di riferimento.
La conoscenza del contesto storico ci può aiutare a comprendere le ragioni per cui un gruppo diventa oggetto di pregiudizio e soprattutto il perché questa ostilità possa trasformarsi in vera e propria violenza. Questo passaggio è reso possibile da sostanzialmente due fattori: la sperequazione di potere che si determina tra vari gruppi e il fatto che tale sperequazione sia cementificata dall’intervento delle oligarchie intellettuali, politiche, religiose, economiche. Solo nel momento in cui vengono a crearsi queste condizioni il pensiero pregiudiziale diventa razzismo vero e proprio, con tutte le nefaste conseguenze del caso.
Nefaste conseguenze che, come la storia ha dimostrato, interessano non soltanto coloro che sono direttamente vittime del costrutto razzista ma che colpiscono tutti coloro che all’interno di una data società sono vittime di oppressione e sfruttamento.
Lavoratori, donne, comunità LGBT, tutti coloro che hanno difficoltà a livello personale, sociale, fisico ed economico hanno visto peggiorare le loro condizioni di vita in contesti nei quali le teorie razziste hanno preso piede e condizionato l’opinione pubblica.

Al tema del discorso d’odio razziale è dedicato il nostro ultimo libro. La storia contro il razzismo.
Lo trovate qui: https://bit.ly/3BUVeum