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“ALEXIS, QUESTE NOTTI SONO TUE!” IN MEMORIA DI ALEXANDROS, UCC | Ex Caserma Liberata

“ALEXIS, QUESTE NOTTI SONO TUE!” IN MEMORIA DI ALEXANDROS, UCCISO A 15 ANNI DALLA POLIZIA AD ATENE IL 6 DICEMBRE 2008

“Ricordo tre colpi di pistola. Mi girai e vidi Alexandros cadere dopo il primo o il secondo colpo. Sicuro prima del terzo. Dopo i miei ricordi diventano confusi. Ricordo le urla, la gente che si avvicina, qualcuno alza la maglietta di Alexandros. Aveva un buco nel petto, usciva sangue. I poliziotti che avevano sparato, nel frattempo, si erano dileguati. Arrivò l’ambulanza e raccolse Alexandros, ormai morto. Dalla sua bocca usciva del sangue.”
Nikos Romanos era in compagnia di Alexandros Grigoropoulos quella sera. Era il dicembre del 2008, un periodo molto delicato per la Grecia in piena crisi economica, i nervi erano tesi e una scintilla sarebbe bastata a scatenare una rivolta. Quella scintilla fu proprio l'omicidio di Alexandros, detto Alexis o Gregory, un quindicenne come tanti, un ragazzo che stava vedendo il suo futuro divorato da un sistema economico iniquo.
I ragazzi si trovavano nel quartiere ateniese di Exarcheia quando la loro attenzione venne attirata da urla e rumori provenienti da una strada poco lontana. Si ritrovarono nel mezzo di un confronto tra un gruppo di giovani e due poliziotti, Epaminondas Korkoneas e Vassilios Saraliotis che, non appena li videro, iniziarono ad insultarli pesantemente, sempre secondo la testimonianza resa successivamente da Nikos. Qualcuno dalle loro spalle tirò improvvisamente una bottiglia di plastica vuota in direzione dei poliziotti: nel giro di pochi, brevissimi istanti, uno di loro estrasse l’arma e fece fuoco. Tre colpi dei quali almeno uno tolse la vita ad Alexandros.
Quella scintilla portò Atene e la Grecia intera ad un’insurrezione come non si vedeva da tempo. La sera stessa, non appena si sparse la notizia della morte di Alexis, centinaia di giovani scesero in strada e si scontrarono con le forze dell’ordine. Col passare dei giorni le proteste aumentarono di intensità fino al 20 dicembre. Decine di migliaia di giovani chiedevano giustizia per Alexis e una società diversa in cui vivere. Vi erano ragazzini di 12 anni che fronteggiavano le forze di polizia greche con le parole e con le pietre, al grido di “assassini schifosi”. Le violenze, come detto, durarono per circa due settimane e misero a ferro e fuoco il centro di Atene. Circa due anni dopo, nell’ottobre del 2010, Koroneas verrà condannato all’ergastolo e Saraliotis a 10 anni di carcere. La memoria di Alexis è ancora vivissima a Exarcheia e in tutta la Grecia.
Lo ricordano i ragazzi di ieri e di oggi, e lo ricordano quei graffiti risalenti a quelle notti di fuoco: “Alexis, queste notti sono tue”.