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Quanto costa la solidarietà? Trenta persone - molte delle qua | Ex Caserma Liberata

Quanto costa la solidarietà?

Trenta persone - molte delle quali attraversano, vivono, costruiscono le esperienze e gli spazi firmatari di questo comunicato - sono state raggiunte da decreti penali per i reati di “manifestazione non autorizzata” e “resistenza a pubblico ufficiale” per i fatti del 22 dicembre scorso, quando le Forze dell’Ordine hanno provato a sgomberare i e le migranti che vivono nell’ex-liceo #Socrate, a seguito di un modesto principio di incendio prontamente spento dagli stessi abitanti.
Abitanti che, a differenza di come sono definiti nel decreto, non sono “occupanti”, ma donne, uomini, bambini e bambine che regolarmente vivono e hanno la residenza nella struttura. Nel lontano 2012, costituitisi in associazione hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune di #Bari e la Regione #Puglia ai fini di un progetto di auto-recupero dell’immobile.
Le istituzioni, però, non hanno mai tenuto fede agli impegni sottoscritti, dimenticandosi di quelle persone che nel frattempo hanno continuato la propria vita nella maniera dignitosa che solo la tranquillità di una casa, seppur con tutti i suoi limiti, può garantire: costruendo famiglie, diventando parte del tessuto sociale cittadino, stringendo legami di amicizia e solidarietà con il quartiere e oltre.

D’altronde, nell’aula del Consiglio Comunale, della realizzazione del progetto di auto-recupero dell’ex-Socrate non si è mai nemmeno discusso. Il liceo ex-Socrate, semplicemente, non è mai esistito, nonostante le richieste dell’associazione dei e delle residenti, sino al 26 novembre 2020 (meno di un mese prima del tentativo abortito di sgombero), quando il consigliere Danilo Cipriani, della lista "Bari Bene Comune", porta in aula la proposta di un progetto che prevede l’abbattimento della struttura, già dimora di 60 persone, per costruirvi un “centro per l’immigrazione”, successivamente, immaginiamo, dato in gestione a privati.

Il progetto, sponsorizzato e sostenuto in giunta e in aula consigliare anche dall’assessora alla Città solidale e inclusiva Francesca Bottalico , sempre espressione di "Bari Bene Comune", è approvato alla maggioranza in Consiglio Comunale.
Né Cipriani, né Bottalico, né alcuna delle associazioni e dei partiti che costituiscono la lista "Bari Bene Comune" (sulla carta quella più a sinistra in Consiglio) hanno sentito l’esigenza di condividere la scelta con le persone che nell’ex-Socrate ci vivono, e sulle cui esistenze avrebbe avuto un impatto fortissimo.
Per certa sinistra, evidentemente, le persone migranti sono una fonte di orgoglio propagandistico quando chiedono carità e la accettano senza domande, ma diventano un problema quando rivendicano diritti come la casa. A mente lucida risulta molto difficile slegare questa vicenda da quanto avvenuto il 22 dicembre.

Ma cosa è accaduto il 22 dicembre del 2020?

Di fronte a un primo tentativo di sgombero della struttura, dopo una presunta dichiarazione di inagibilità da parte dei Vigili del fuoco (il provvedimento non è stato mai dimostrato né agli/alle abitanti né al loro avvocato, accorso sul posto) e, peraltro, senza che un’ordinanza di sgombero fosse stata firmata (spoiler: l’ordinanza non verrà mai firmata), gli e le abitanti dell’ex-Socrate vengono messi fuori dalle proprie abitazioni, senza la possibilità di poter recuperare nemmeno le scarpe. Alcune persone sono rimaste per diverse ore in ciabatte al freddo.
Spaventate e confuse, hanno chiamato le associazioni con cui negli anni hanno stretto amicizia, legami e costruito progetti sociali, mentre nessuna istituzione si è preoccupata che un/a mediatore/trice culturale raggiungesse la struttura (i vigili urbani invece erano ben presenti. Questione di priorità, evidentemente).