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L’errore di tutte le impostazioni costruttiviste, come notato | Difendersi Ora - Avv. Fusillo

L’errore di tutte le impostazioni costruttiviste, come notato da Hayek (The Fatal Conceit) è la pretesa del regolatore centrale di conoscere le preferenze e le decisioni delle vittime della sua attività. Conoscenza che per definizione è impossibile poiché non vi è alcuna possibilità di calcolare e prevedere il comportamento di miliardi di individui. La pietra dello scandalo, quindi, per qualsiasi collettivista è la libera volontà umana. Non a caso questa è sotto attacco da molto tempo sia dal punto di vista scientifico-culturale ad opera delle molteplici dottrine e teorie che a vario titolo propugnano forme di determinismo, vuoi filosofico-religioso, vuoi fondato sulle leggi naturali della fisica e della chimica, sia, in modo ben più pericoloso, da parte dei sistemi sempre più efficaci di controllo del pensiero e della volontà della generalità delle persone. Il sogno di telecomandare un’armata di volenterose formiche operaie è stato coltivato ormai da più di un secolo attraverso varie tecniche con diversi gradi di successo. Vi è, anzitutto, quella che si chiama propaganda o che si potrebbe più correttamente definire ipnosi di massa. Il controllo dei mezzi di comunicazione è uno dei sistemi più efficaci per influenzare e dirigere le opinioni, il pensiero e, quindi, le decisioni di moltissimi, della quasi totalità dei sudditi. Un altro elemento di cruciale importanza per il controllo delle libere volontà è il sistema educativo, scolastico e universitario: chi può forgiare le giovani menti sino dal momento della loro formazione ha messo una seria e forse definitiva ipoteca sulle loro future decisioni ed opinioni. Altre e più inquietanti ipotesi sono quelle connesse con il controllo della mente attraverso tecniche farmacologiche, mediante le potenzialità tuttora solo parzialmente esplorate dell’elettromagnetismo, e utilizzando le nanotecnologie che sono ormai in grado di replicare a livello microscopico e molto raffinato i crudi esperimenti di controllo mentale degli animali effettuati impiantando sonde elettriche nei cervelli delle cavie. Su tutte queste tecniche vi è ampia letteratura; alcune sembreranno, e forse sono, ancora allo stato delle mere ipotesi, altre hanno una lunga e consolidata storia ed è difficile se non impossibile negarne l’esistenza.
Non solo, si tratta di tecniche che hanno dimostrato storicamente un notevole ed innegabile successo. Basti pensare al caso paradigmatico di una nazione civile e dalla lunga e nobile tradizione culturale come la Germania arruolata nella sua quasi totalità per servire la follia nazional-socialista.
Tuttavia, e sino ad ora, gli sforzi dei costruttivisti si sono infranti, regolarmente e sistematicamente, di fronte ad una piccola minoranza di persone che è sempre e tenacemente rimasta inattaccabile, tetragona a qualsiasi tentativo di controllo della libera volontà, delle libere decisioni. Questo a volte sparuto drappello di coraggiosi, di irriducibili è stato nella storia la garanzia del fatto che la nostra specie restasse umana e non si trasformasse nell’alveare distopico sognato dai collettivisti. Forse la sottoposizione di massa ad un vaccino sperimentale ha lo scopo di contare il gruppo dei resistenti, di quelli che non si sono fatti convincere da un apparato propagandistico che non ha visto eguali nella storia dell’umanità. Forse saremo pochi – non ne sono convinto – ma ciò non deve indurci a sottovalutare l’importanza di ciò che stiamo facendo. Finché ci sarà una sola persona che conserverà la sua libera volontà e che avrà il coraggio di opporre un no ai criminali collettivisti che vogliono creare un nuovo mondo distopico, ci sarà ancora speranza per l’umanità. E non ho potuto fare a meno di pensare al finale de “L’invasione degli ultracorpi” di Jack Finney: