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Il bisogno di solitudine, quando iniziamo il viaggio alla scop | Pierluigi Dadrim Peruffo

Il bisogno di solitudine, quando iniziamo il viaggio alla scoperta di noi stessi, ritengo sia un fatto inevitabile, proprio perché la ricerca spirituale, nella sua essenza, è totale accettazione e sperimentazione della natura solitaria del nostro Essere. Quando entriamo in noi stessi scopriamo che la solitudine è la natura della nostra Essenza e che proprio grazie a lei ci è possibile essere veramente liberi e amare. Per amare è indispensabile riappropriarsi della solitudine interiormente, altrimenti si finirà sempre per dipendere e possedere, ma per poter incontrare e godere la propria solitudine bisogna, più d’ogni altra cosa, desiderare la libertà.

Viviamo la nostra solitudine interiore, coltiviamola, lasciamola crescere, sino a farla divenire una maestosa montagna dalla quale poter osservare, liberi dalle opinioni, dalle assordanti chiacchiere del pollaio che si estende giù a valle. Ma la solitudine di cui parlo, nasce sempre e solo dall’imparare a stare con gli altri rimanendo centrati nella propria consapevolezza, nella propria libertà di pensare, parlare e sentire. La solitudine di cui parlo non è isolamento dal mondo o dalle proprie emozioni, ma è quel grande distacco necessario a osservare e comprendere totalmente e profondamente ogni cosa, per poterla poi affrontare e vivere in piena libertà e con sensibilità. La solitudine di cui parlo mostra la sua realizzazione solo se cresce tanto quanto in noi cresce l’amore e la comprensione per chi ci sta accanto.

Frammento tratto da un mio articolo, "Sulla solitudine interiore, l'impermanenza e l'effimero", pubblicato su Dadrim.org il 18 gennaio 2009.