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QUANDO I SOLDI TROVANO L’ACQUA Noi siamo l’acqua che beviam | COMITATO GPL - CGPL

QUANDO I SOLDI TROVANO L’ACQUA

Noi siamo l’acqua che beviamo e quella che mangiamo, siamo fatti di acqua (i bambini sono 75% acqua, gli adulti il 60%).
L’acqua è un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra ed è patrimonio dell’umanità. L’accesso all’acqua è un diritto fondamentale e inalienabile, che va garantito a tutti. Ma il diritto degli Stati sovrani non e' dello stesso avviso. Attualmente, solo l'Ecuador ha affermato nella propria costituzione la tutela dell'ambiente come bene comune. Nessun altro Stato al mondo ha riconosciuto la tutela della natura come fine ultimo dell'azione generale, al pari, ad esempio, del diritto al lavoro o alla salute. Nel mondo solo 16 persone su cento possono aprire un rubinetto e veder scorrere acqua potabile, priva di agenti patogeni e di sostanze inquinanti, per bere, cucinare e lavarsi. Mentre 84 devono cercarla, spesso molto lontano dalle abitazioni, presso fonti dove la disponibilità è scarsa e la qualità scadente.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che al di sotto della soglia di 50 litri d’acqua al giorno si può già parlare di sofferenza per mancanza di acqua: di fatto il 40% della popolazione umana (2,5 miliardi di individui) vive in condizioni igieniche impossibili soprattutto per carenza di acqua.

«In Italia, su 7.493 fiumi, il 43% raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico, il 75% raggiunge quello per lo stato chimico. Su un totale di 347 laghi, solo il 20% raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico, il 48% raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato chimico».

Lo scenario temuto dagli esperti di "idropolitica", nuova branca della geopolitica, prevede un futuro costellato di guerre per il controllo dell'acqua da far impallidire anche quelli per il petrolio. Non è un caso che si parli già di "acqua in cambio di pace". Ma l'acqua c'è: basterebbe cooperare. Un esempio? Israele e Giordania: dagli anni Settanta i due paesi collaborano alla gestione del fiume Giordano con reciproco vantaggio, dando vita ad un sodalizio che non si è interrotto neppure in tempo di guerra. E che ha rappresentato la base di partenza verso la cooperazione in altri settori, in particolare quello dei trasporti.
Collaborare conviene a tutti. Perché costruire è sempre meglio che distruggere.

Cosa fare per usare e trattare meglio l’acqua:
• Scegli l’acqua del rubinetto invece che quella in bottiglia.
• Preferisci l’utilizzo della doccia al bagno in vasca e chiudi il rubinetto dell’acqua mentre lavi i denti o fai la barba.
• Riutilizza l’acqua del lavaggio delle verdure o della cottura della pasta per innaffiare le piante.
• Se devi ristrutturare una casa o costruirne una nuova, fai progettare sistemi di raccolta dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione e i servizi igienici.
• Riduci l’acquisto di capi di abbigliamento (c’è bisogno di molta acqua sia per la loro produzione che per il loro successivo smaltimento).
• Riduci (o meglio EVITA) l’utilizzo della plastica, in particolare quella monouso e per il confezionamento di alimenti (le microplastiche contaminano l’acqua e di conseguenza la catena alimentare).
• Sostieni iniziative e progetti per ridurre la cementificazione dei territori, la produzione energetica da combustibili fossili e le modalità di viaggio altamente inquinanti.
• Orientati verso una dieta con un minor apporto di carne e preferisci prodotti locali e biologici.
• Impegnati a far crescere consapevolezza e responsabilità circa la tutela e il risparmio di questa preziosa e unica risorsa che è, e deve restare, un Bene Comune.

Vedi il video collegato all'articolo. Testo elaborato partendo da queste fonti (1, 2, 3, 4).
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