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COMMEMORAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO Og | Christus vincit

COMMEMORAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO

Oggi tutta la Chiesa latina si unisce ai Frati della beata Vergine del Monte Carmelo, nel celebrare le magnificenze della Madre di Dio verso quell'Ordine a lei dedicato.

Le origini di quest'insigne famiglia che ha dato alla Chiesa moltissimi santi tra cui, sant'Andrea Corsini, sant'Alberto, santa Maddalena de' Pazzi, santa Teresa ecc., sono note. Un po' prima del 1185, un sacerdote calabrese, in seguito ad una rivelazione di Elia, così almeno egli asseriva, salì sul Monte Carmelo, e si diede a restaurare un antico monastero, - ve n'erano altri tre - di cui restavano solo i ruderi. «Ante aliquot annos - scriveva nel 1185 il prete Giovanni da Patmos - quidam monachus, dignitate sacerdos, capillitio olbus, e Calabria oriundus, ex Prophetae revelatione, in montem appellanti, ea loca, monasterii nempe reliquias, vallo perparvo cinxit et turri aedificata, temploque non ingenti extructo, fratribus ferme decem collectis, etiam nunc sanctum illum ambitum colit».

Il nuovo istituto prosperò e, sebbene ultimo venuto, poté felicemente innestarsi alla grande tradizione più volte secolare della vita monastica, che cenobiti orientali e monaci benedettini avevano condotto sul Carmelo. Alberto, patriarca di Gerusalemme, diede alcune regole di vita a quegli eremiti che allora vivevano sotto il preposito Brocardo, regole che in seguito, insieme alla recente istitituzione, vennero approvate da Onorio III e da Gregorio IX.

La festa della commemorazione della Beata Vergine del Monte Carmelo col rito di doppio maggiore, venne introdotta nel Calendario assai più tardi, per opera di Benedetto XIII.

L'introito è derivato dalla festa di sant'Agata, e sembra essere una versione da un testo greco. Infatti, esso è penetrato anche nel Messale Ambrosiano, ma con qualche variante.

«Rallegriamoci tutti nel Signore, nel celebrare la festa in onore della Beata Vergine Maria, della cui solennità ne godono anche gli Angeli, rendendone lode al Figlio di Dio». Segue il primo verso del salmo 44.

Maria viene chiamata nella liturgia causa nostrae laetitiae, perché il suo Parto Sacrosanto ha riparato le perdite ed il lutto che ha cagionato il peccato. In cielo, si rallegrano gli Angeli, perché hanno conseguita la loro bella Regina, colei che colla sua Maternità verso tutti i cristiani, colmerà i vuoti prodotti nei cori celesti dall'apostasia degli angeli ribelli. In terra poi, si rallegra tutta la chiesa militante, perché per mezzo di Maria ha ottenuto Gesù, il frutto benedetto del seno verginale, che neutralizza il veleno sorbito coll'altro pomo che Eva già presentò ad Adamo.

Ecco la colletta: «O Signore, che volesti decorare l'ordine dei Carmeliti denominandolo dalla tua stessa Madre Maria; ci concedi che, come oggi ne celebriamo solenne memoria, così col suo aiuto giungiamo ai gaudi celesti».