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APPUNTI SUL METEO DEI PROSSIMI GIORNI Cari amici meteo-appass | Centro Meteo Lombardo

APPUNTI SUL METEO DEI PROSSIMI GIORNI

Cari amici meteo-appassionati!
Un temporaneo cambio della Circolazione Generale ci regalerà qualche giornata dal meteo un pochetto più consono al calendario. Nulla di entusiasmante, sia chiaro, ma per un (non) inverno come quello in corso è un’encomiabile parentesi di movimento tra settimane e settimane di (mite) grigiore tardo-autunnale.

Nella nostra regione la prima “perturbazione” degna di menzione è attesa nel pomeriggio/sera di domani, martedì 17 gennaio 2023, allorché una lieve ondulazione ciclonica proverà a veicolare qualche ora di precipitazioni anche nevose fino a bassa quota su alcuni settori lombardi.

Più in dettaglio: dopo una prima fase con pioggia o pioviggine mista a neve, entro sera è forse possibile un leggero accumulo di neve in pianura (da ZERO a forse 2-3 cm) tra sud-est Milanese, Pavese orientale, Lodigiano, Cremonese centro-occidentale, Bassa Bergamasca e forse Bassa Bresciana occidentale.

Neve “scenografica” (ossia senza accumulo) o sempre mista a pioviggine è possibile anche nei restanti settori padani, con precipitazioni probabilmente più scarse (o quasi nulle) nelle zone al confine col Piemonte, stante una disposizione eccessivamente occidentale delle correnti in quota, che – per interazione delle Alpi – è poco produttiva.

In fascia alpino-pedemontana sono altresì attese (poche) precipitazioni nevose, a esordio più tardivo (indicativamente dalle ore 16-17), con accumuli fino a quote collinari (velo di neve da 300-400m slm) su ovest regione; quota neve leggermente superiore (400-700m slm) nei settori orientali (Valli Orobiche, Val Camonica e afferenti).

In serata nevicate fino a fondovalle, seppur di scarsa quantità (qualche cm al più), su Valchiavenna e Valtellina e valli afferenti, dove localmente è già caduta un po’ di neve nel pomeriggio odierno. Migliori aspettative per le Orobie Bergamasche e le Prealpi Bresciano-Gardesane, dove si potrebbero ricevere fino a 10-15cm di nuova neve.

Esaurimento dei fenomeni già in serata nelle province centro-meridionali; precipitazioni residue anche nella prima parte della notte, invece, nei settori alpino-prealpini.
Tutto quanto sopra esposto è stato riassunto a grandi linee nella grafica allegata, che non ha pretesa di precisione ma è un utile colpo d’occhio per i più pigri.

A seguire?
Freddo vero in alta montagna, freddino nelle valli, in accordo con ripetuti ingressi di masse d’aria polare marittima che – per loro natura - sono sì gelide in quota ma molto meno rigide nei bassi strati, mitigate dal lunghissimo viaggio sull'Oceano. Nella conquista del fortino padano, peraltro, quest’aria nord-atlantica necessita di spippolarsi tutto il giro attorno alla catena alpino-appenninica, ergo serve del tempo affinché l’aria nuova scalzi quella preesistente (più mite), quindi stratifichi e sedimenti negli strati prossimi al suolo. In sintesi: per la Val Padana il freddo imminente è quello che bussa prepotente da est: il resto è una commedia teatrale a più atti.

Temperature dunque in rientro nelle medie stagionali, in calo sia nei valori massimi padani (+3/+7°C) che minimi (-3/+2°C), con addirittura la possibilità di locali gelate notturne in pianura e nei fondovalle, se riparati dal vento. E tutto questo a metà gennaio. Davvero pazzesco.
Ad ogni modo, per chi si fosse dimenticato di vivere attorno al 45esimo parallelo: attenzione alle strade, specie nottetempo e all’alba, potrebbe esserci fondo ghiacciato.

In ultimo: giovedì 19 avremo una nuova occasione per precipitazioni nevose a bassa quota su parte del Nord Italia, ma si tratta di una circolazione in quota abbastanza chiusa (minimo barico che scappa via basso in Tirreno), che dovrebbe quindi interessare l’Emilia, l’Oltrepò Pavese orientale e le basse pianure lombarde confinanti, Cremonese-Mantovano in primis (tendenzialmente asciutto, invece, sulla gran parte restante della Lombardia, rilievi alpini inclusi).