2022-02-17 10:59:00
"Ho citato prima un brano dal Tenzo Kyokun in merito alla Grande Mente: "La Mente Magnanima [Grande Mente] è come una montagna, stabile e imparziale. Paragonandola all'oceano, è tollerante e considera ogni cosa dalla prospettiva più ampia. Avere una Mente Magnanima significa essere privi di preconcetti e rifiutarsi di prendere una posizione. Quando portate qualcosa che pesa pochi grammi, non consideratela leggera, e similmente, quando dovete trasportare parecchi chili, non considerateli pesanti. Non lasciatevi trascinare dai suoni della primavera, e non rattristatevi vedendo i colori dell'autunno. Considerate nell'insieme i cambiamenti di stagione, e calcolate la relatività di leggero e pesante da un'ampia prospettiva. Allora dovreste scrivere, comprendere e studiare il carattere per magnanimo' "
Generalmente, il chilo e il grammo sono ritenuti le unità di misura del peso. Tuttavia, la metafora significa che non dovreste lasciarvi influenzare dai valori della società, né emozionarvi semplicemente perché è primavera, cioè perché vi trovate in circostanze favorevoli. Similmente, solo perché è autunno, non è necessario essere sconvolti e prendersi un esaurimento nervoso. Piuttosto, considerate le quattro stagioni costituite da: circostanze favorevoli, avversità, disperazione e esaltazione; esse sono, nel loro insieme, lo scenario della vostra vita. Ecco cosa c'è dietro l'espressione Grande Mente'.
L'ho già detto prima, ma poiché è importantissimo, vorrei sottolinearlo di nuovo. Condurre la vostra vita saldamente radicati nella Grande Mente non significa che diveniate muti, né che la vita sia priva dello scenario' di illuminazione e illusione, paradiso e inferno, successo e fallimento, o felicità e infelicità.
Tuttavia, vivere con l'atteggiamento che tutto ciò che si manifesta sia la vostra vita è l'elemento di stabilità insegnato da Dōgen Zenji come shikan-taza. È l'atteggiamento di chi pratica lo zazen e, allo stesso tempo, la posizione (nel senso più lato del termine) dell'uomo dello Zen.
Troviamo insopportabili l'inferno o l'infelicità e corriamo qua e là smaniosi di evitarli perché ci aggrappiamo tanto intensamente al desiderio di felicità. In Oriente, tale desiderio è raffigurato tradizionalmente come un demone che fa di voi un giocattolo, come il gatto con un topo. Magari vi fa bollire in una pentola o vi insegue su una montagna di aghi. Noi fuggiamo confusi, e il demone ci schernisce ancora di più per la nostra confusione.
Oppure, per proporre un esempio più moderno, un uomo d'affari fallisce e la moglie si ammala. Il figlio ha un incidente d'auto, il quale provoca un esaurimento nervoso. Tutte le disgrazie sembrano venire insieme e, completamente disperato, l'uomo comincia a lottare per liberarsene.
Tuttavia, poiché ogni cosa, e in tal caso, anche la disgrazia, è la nostra vita, è essenziale soprattutto in quelle circostanze affrontare le avversità con un atteggiamento equanime. Se precipitiamo nell'inferno, dobbiamo convincerci che l'inferno è la nostra casa. Quando veniamo cotti nel calderone del demone, dobbiamo fare zazen proprio lì. Quando siamo inseguiti su una montagna di aghi, dovremmo arrampicarci volentieri su di essa anche a rischio della vita. Quando ci buttiamo con tutta la nostra energia in qualsiasi cosa possiamo incontrare, nessun demone potrà fare a meno di ritirarsi. Che modo di vivere!
Nel Linji Lu (La raccolta di Linji) vi è il brano seguente: "Il Sé trascende tutte le cose. Anche se il cielo e la terra si capovolgessero, non avrei alcun dubbio; anche se tutti i Buddha delle dieci direzioni mi apparissero davanti, non proverei alcuna gioia; anche se i tre inferni si spalancassero improvvisamente ai miei piedi, non proverei alcuna paura, poiché non provo avversione per nulla."
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