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Secondo volevo esprimere una perplessità. Da quando ho messo i | Calendario Pagano

Secondo volevo esprimere una perplessità.
Da quando ho messo il primo accenno al fatto di avere uno zio malato che aveva poco da vivere e poi due storie di numero in cui ne annunciavo la morte e quella qui sopra in cui ringrazio e avverto che non ho potuto preparare nulla per la Luna Nuova, ho perso una marea di follower qui, ma soprattutto su Instagram (dove ne ho persi forse una trentina, non ho contato in modo esatto)…
Ora, chiariamoci: il numero di follower in sé non mi interessa, è il lato umano che mi interessa e mi lascia basita che se parlo di una morte in famiglia ci sia chi fugge a gambe levate! Non riesco a capacitarmene… tutti urlano all’autenticità sui social, al non voler più vedere vite fintamente perfette, ma poi se una è autentica la gente scappa?
La morte fa parte della vita, mio zio ha fatto parte della mia, di certo non potevo far finta di nulla e andare avanti come niente fosse fingendo una felicità che non c’era.
Ovviamente certa gente è meglio perderla che trovarla, ma questa cosa mi fa riflettere: finché sforno materiale gratuito che può essere sfruttato in qualche modo allora va bene, se però smetto per lutto allora non sono più utile?
Credo ci sia davvero un grosso bisogno di imparare ad usufruire dei social in maniera sana.
(PS: ovviamente se siete ancora qui è perché non fate parte del tipo di persone di cui parlo, quindi non ce l’ho con voi e quelli che sono fuggiti non potranno leggere, ma proprio in nome dell’autenticità mi sono sentita di portare questa riflessione).
Voi cosa ne pensate?

Un abbraccio e grazie ancora per la vicinanza che mi avete dimostrato in questo periodo
Alice