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Cucina Botanica

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Descrizione dal canale

Piante spontanee commestibili e il loro uso in cucina nelle tue ricette, tisane, sciroppi ecc.

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Gli ultimi messaggi

2023-02-05 22:56:54
Pianta legata alla conoscenza e alla guarigione, cresce anche in terreni poco favorevoli, fertilizzando il suolo e preparandolo per la nascita di altre specie.
In inverno i rami acquisiscono un colore violaceo a causa di una cera che li ricopre donandogli una gran resistenza al freddo.

Per i Celti era anticamente il simbolo del sole nascente, Beth: "Betulla" è la prima lettera dell'alfabeto ogamico.

Per le popolazioni siberiane, era l'albero che collegava i mondi dello Spirito: l'axis mundi, asse del mondo.

Le foglie vengono utilizzate per l'efficace azione diuretica, i germogli per curare i disturbi del fegato, mentre i fiori nell'antichità furono impiegati per cicatrizzare le ferite.
In uso esterno il decotto delle foglie o della corteccia è indicato come disinfettante e in caso di malattie della pelle.

Tisana: lasciare in infusione 1 cucchiaino di foglie secche di betulla per 10 minuti in 1 tazza di acqua bollente, filtrare e bere 3 tazze al giorno tra un pasto e l'altro.

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2023-02-04 22:39:13
Vi ricordate di Ötzi, l’uomo preistorico ritrovato in alta Val Senales, che visse nel 3300-3100 a.C.? Le aste delle frecce che portava con sé erano fatte di legno di Viburnum lantana.

Il nome viburno infatti viene dal latino “viere”, “legare, intrecciare”, forse per la flessibilità dei rami, con cui si facevano anche cesti.

Il viburno, consacrato ai trionfi, era considerato augurale nelle case dell’antica Roma. Nel Medioevo, gli si attribuiscono proprietà magiche.

In fitoterapia è usata nella cura dell’asma allergica.
L’infusione di fiori è antinfiammatoria, mentre il decotto di foglie per le sue proprietà astringenti, può essere usato per lavaggi e risciacqui e contro l’alopecia, oppure per scurire i capelli.

Tisana: bollire 200 ml di acqua, aggiungere 1 cucchiaio di fiori e lasciare in infusione per 15 minuti.

Decotto: Portare ad ebollizione 1 litro di acqua, lasciare in infusione 100 gr di radici e fiori per 15 minuti. La lozione va frizionata sul cuoio capelluto asciutto.

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2023-02-03 23:14:33
Sapevi che nel medioevo era chiamato "caccia diavoli"? E perché?

Fin dall’antichità si credeva che l'iperico avesse la capacità di tenere lontani gli spiriti malefici, da qui il nome medioevale fuga demonum (caccia diavoli).

È detta anche Erba di San Giovanni, i fiori venivano raccolti il giorno di San Giovanni, il 24 giugno, e usati per le profezie matrimoniali delle fanciulle.

I fiori venivano infatti benedetti il 15 Agosto e appesi in casa.
Quando i fiori divenivano secchi venivano sbriciolati e mescolati insieme al foraggio per proteggere anche gli animali da spiriti malvagi, malattie ed epidemie.

L'iperico è uno dei migliori antidepressivi naturali e combatte gli spasmi, utile per la depressione lieve, per alleviare gli sbalzi di umore, favorire il rilassamento e il sonno e migliorare la digestione. 

Infuso: mettere un cucchiaio di erba secca in una tazza di acqua bollente e lasciare riposare per 10 minuti. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno.

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2023-02-02 23:25:31
L’Equiseto pianta preistorica è l’unico discendente delle piante giganti simili alle felci e grazie ad alcuni ritrovamenti di resti fossili, è stato attestato fosse già ampiamente diffuso in epoca paleozoica, vale a dire quasi 345 milioni di anni fa.

Si narra che 5000 anni fa i Sumeri ne facessero uso per curare ferite subite in battaglia. Inoltre era utilizzata nell’antichità per lucidare i legni ed i metalli grazie alla superficie ruvida delle sue foglie.

Il suo nome scientifico “Equisetum arvense“ deriva dal latino equus: cavallo e saetasetola, crine, perché la pianta adulta ricorda proprio la coda del cavallo, infatti è conosciuta anche con il nome “coda cavallina”.

Questa pianta è sempre stata usata nella medicina popolare fino ad oggi per la sua azione remineralizzante, emostatica, diuretica.

Come ottimo ricostituente: mescolare un cucchiaino di polvere di equiseto con mezzo cucchiaino di miele. Da assumere prima dei pasti. La cura deve durare almeno un mese.

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2023-02-01 23:15:22
Veronica Persica da tutti conosciuta come "Occhi della Madonna". Non è da confondere con il Myosotis conosciuto come “non ti scordar di me“.

Secondo alcuni il suo nome deriva dalla leggenda della Veronica, la donna che pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima della crocifissione.

Nel linguaggio dei fiori il fiore Veronica significa addio, e un tempo veniva regalato ad un amico prima di partire, con la speranza che gli occhi divini vegliassero sempre il proprio caro.

Alla fine del XVII° secolo, questa pianta veniva usata al posto del te cinese che era molto costoso e difficile da reperire.
In Francia era conosciuta come “Herbe aux ladres” ovvero erba dei lebbrosi.

Ha proprietà toniche, aperitive, digestive, espettoranti e diuretiche. Contiene una discreta quantità di vitamina C.

I germogli hanno gusto delicato, ottima in insalate e per tisane dopo il pasto, di solito preparate con le foglie secche in abbinamento ad altre piante balsamiche come il timo.

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2023-01-31 22:31:48
Dagli antichi greci definita “mela della terra” per gli antichi egizi era molto pregiata e il fiore era dedicato a Ra, dio del sole.

Durante il medioevo fu molto utilizzata per curare tubercolosi e peste, bruciando alcune piante secche sulla brace del camino come fosse incenso. 

Allo scopo di risanare le piante deboli e deperite, la camomilla era coltivata nelle vicinanze di arbusti ammalati per ottenere una parziale ripresa. Veniva inoltre usata per non far appassire i fiori recisi, ancora oggi basta inserire all’interno del vaso una bustina da infusione.

Nei paesi anglosassoni era considerata una erba medicinale, la più potente tra le nove piante sacre donate al mondo dal dio Odino.

Tradizionalmente impiegata come calmante naturale, aiuta a favorire il sonno e a stimolare l'appetito.

L'infuso di camomilla si prepara con 2 cucchiai di fiori in 1 litro d'acqua.

Lo stesso infuso può essere applicato anche su lesioni cutanee e per ridurre dolori reumatici e contusioni.

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2023-01-30 21:46:20
La fioritura delle primule annuncia il risveglio della primavera. Ma perché si dice così?

Stando alla leggenda, gli animali dei boschi supplicarono un intervento magico, così
Apollo inviò sulla terra una prima Primula magica per domare il gelo dell’inverno che aveva racchiuso la primavera sotto una grossa coperta di ghiaccio. 

Un’altra legenda narra che San Pietro gettò dal cielo le chiavi del paradiso e, nel punto in cui le chiavi toccarono il suolo, nacquero le prime piante di Primula. Grazie a questa leggenda, in Inghilterra le primule hanno il nome di bunch of keys che significa “mazzo di chiavi”.

Dal punto di vista officinale, Ildegarda di Bingen, suggeriva di usarla contro i raffreddori e per calmare gli stati d’ansia.
L’infuso può essere utilizzato per gargarismi, in caso di faringiti, gengiviti ed afte.

Infuso: mettere 1 cucchiaio di fiori secchi (raccolti prima di completa fioritura) in 1 tazza d’acqua bollente per 10 min circa. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno.

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2023-01-29 21:23:15
I rami di quale pianta da frutto è da sempre
l'arma migliore contro vipere e serpenti?

Anticamente il Nocciolo era considerato simbolo di guarigione, saggezza e comunicazione. Il messaggero degli dei, Ermes, teneva con se un bastone di Nocciolo chiamato caduceo.
Con il suo legno venivano create le bacchette dei maghi.

La verga del nocciolo, come racconta la famosa fiaba dei fratelli Grimm, è fin dall’antichità l’arma migliore contro vipere e serpenti.

Del nocciolo non si butta via niente: le foglie per preparare tisane salutari, l’olio viene utilizzato anche a scopi cosmetici per sue proprietà purificanti, i gusci sono ottimi combustibili.

In ambito erboristico viene utilizzato come depurativo, febbrifugo, antiinfiammatorio, astringente. 

Decotto di foglie: portare ad ebollizione 1 litro di acqua con 30-40 g di foglie di nocciolo essiccate e sminuzzate, dopo 15-20 minuti dal bollore, togliere dal fuoco, lasciar riposare per 15 minuti quindi filtrare. Bere 1-2 tazze al giorno.

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2023-01-28 21:09:26
Se vi dicessi Alba Spina...quale pianta vi verrebbe in mente?
Considerato l’albero delle fate, i Celti dedicavano a questa pianta il mese di maggio. Stiamo parlando del BIANCOSPINO

Nell’antica Grecia, era ritenuto di buon auspicio e veniva usato come decorazione durante le cerimonie nuziali.
Chiamato dai Romani Alba Spina, cioè spina bianca, al biancospino si attribuiva il potere di cacciare gli spiriti maligni. Qualche rametto posto a decorazione delle culle era una protezione assicurata per i neonati.

Il biancospino conosciuto anche come pianta del cuore, aiuta il sonno e calma la psiche. I principi attivi del biancospino sono concentrati soprattutto nei fiori, da utilizzare come infuso, ma sono presenti in minor misura anche nelle foglie e nei frutti, purché consumati freschi. 

Per preparare una tisana di biancospino mettere in infusione 1 cucchiaio raso di fiori e foglie in 1 tazza di acqua bollente per circa 10 minuti. Da bere due volte al giorno, per circa 6 settimane.

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2023-01-27 22:45:18
Sapevi che le contadine del secolo scorso mettevano i fiori di malva nel corredo della sposa perché si credeva aiutassero a conservare la bellezza anche con l’avanzare dell’età?
La malva, di origine mediterranea, è stata decantata già nel VIII sec. a.C.
Pitagora sosteneva che la malva dovesse essere mangiata ogni giorno per calmare le passioni e purificare la mente.
Durante il medioevo veniva comunemente coltivata negli orti.

In cucina le foglie di malva, proprio per la presenza di mucillagini, sono perfette per addensare minestre e zuppe.

Per preparare l’infuso si usa 1 cucchiaio di foglie (o un mix di foglie e fiori, o solo fiori per un effetto ancora più rilassante) e si lasciano in infusione circa mezzora in una tazza di acqua bollente, da sorseggiare 2-3 volte al giorno o da utilizzare per gargarismi.

Per preparare il decotto si usano le stesse quantità e si lascia bollire 2-3 minuti. Il decotto si usa spesso per impacchi sulle gengive infiammate.

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