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⁣La colpa e l’innocenza di Sergio Fanara Scatole Parlanti, 20 | Cultura News ™

La colpa e l’innocenza di Sergio Fanara

Scatole Parlanti, 2021 - La trama di un grande amore che racchiude tutta la tragicità di una vita e il suo destino fatale. Ricordi, passato e presente, storia e verità nascoste in un intreccio letterario davvero sorprendente.

Un titolo che evoca i grandi drammi tra la fine dell’Ottocento e il Novecento e l’impenetrabile profondità dell’animo umano. La trama di un grande amore che racchiude tutta la tragicità di una vita e il suo destino fatale. Ricordi, passato e presente, storia e verità nascoste in un intreccio letterario davvero sorprendente. La colpa che la coscienza rivela, l’espiazione come atto finale, e l’innocenza di chi che non si è riusciti a salvare.

Sergio Fanara, nato a Palermo, è un carabiniere che vive e lavora in provincia di Firenze, e con questa pubblicazione firma il suo esordio letterario. La colpa e l’innocenza (Scatole Parlanti, 2021) è un bellissimo romanzo dai tratti narrativi di un classico, una storia d’amore in un mondo di scrittori, buone letture, grande musica, citazioni e qualche granello di felicità. Una scrittura elegante e curata, ed è proprio attraverso la scrittura che la storia prende forma e pone l’attenzione sull’interiorità del protagonista, sulle sue passioni misteriose ed esistenziali. Un giallo sentimentale che evolve nell’arco degli anni in cui si svolge la vicenda, divenendo memoria storica di eventi drammatici del nostro Paese: le stragi di mafia.
Chi narra è Jean, nato e vissuto nel villaggio di Roussillon in Provenza. La sua è una famiglia umile, il padre ciabattino e una madre sempre sorridente alle prese con i figli che verranno, al limite della povertà ma piena di affetta e amore. “Una casa brulicante di vita”. Il loro vicino di casa è Stephane, italiano, insegnante in pensione, un uomo solitario che si prenderà cura di Jean, aiutandolo negli studi fino alla sua professione di letterato.
Nessuno del villaggio conosce il suo passato. Un alone di mistero avvolge da sempre la vita di Stephane, i suoi pensieri sono inaccessibili e i suoi comportamenti spesso indecifrabili.

“E se Stephane non fosse il suo vero nome?” Un’amicizia profonda lega Jean a quell’uomo mesto e silenzioso che gli aveva dato la possibilità di diventare ciò che era oggi. I suoi modi garbati da gentiluomo, la sua cultura e i suoi infiniti silenzi lo avevano sempre affascinato. E poi la sua malinconia così gentile; apparteneva a quegli uomini che si schierano con naturale inclinazione dalla parte degli sconfitti e a cui non importa niente di apparire, di emergere, di trionfare. Quale sarà stata la sua vita prima di arrivare in Francia?

La lettera di una donna, Elvira, custodita in un libro, farà sorgere mille domande e curiosità sulla sua vita. Il lavoro universitario condurrà Jean in Italia, e inaspettatamente il destino sembrerà chiedergli di Stephane, di indagare, cercare indizi sulla vita dell’amico, e sulla misteriosa donna della lettera. Dapprima nella città di Palermo, “dura, misteriosa, romantica e sfuggente, passionale, tumultuosa, avvelenata dal crimine, tradita”, dove il ricordo di Elvira è ancora vivo tra gli artigiani del posto: era una donna bellissima, colta, amava le belle cose e la sua tragica morte una ferita ancora aperta. E poi Firenze, e in quel pezzo di Toscana sull’Appenino d’impareggiabile bellezza con i suoi paesaggi affascinanti e boschi rigogliosi.