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⁣Spatriati di Mario Desiati Einaudi, 2022 - Tra i sette final | Cultura News ™

Spatriati di Mario Desiati

Einaudi, 2022 - Tra i sette finalisti dello Strega, il romanzo di Mario Desiati ha la bellezza di un poema in prosa, dove la ricerca di se stessi è fondamentale per capire il proprio posto nel mondo.

Quando chi scrive lesse Candore di Mario Desiati (Einaudi, 2016), capì che la ricerca interiore di chi oggi ha quarant’anni o quarantacinque passava per la scoperta dei corpi. C’è chi a quell’età ha granitiche convinzioni sul matrimonio, la responsabilità, l’assoluta necessità di sentirsi mogli e mariti, compagno o compagna, fidanzato e fidanzata, ma nel frattempo ha dei turbamenti che non vuole ammettere nemmeno a sé, una rimozione necessaria, perché desidera il corpo del proprio collega di lavoro, e tutta quella fatica di costruirsi intorno una corazza si sfalda. Non è poi importante che il collega venga a sapere di essere amato da una persona che vede tutti i giorni: è proprio lo smottamento di un’identità che sembrava andare veloce nei binari consunti e falsi di quella ipocrita “normalità”.

Mario Desiati, che assomiglia sempre più al cugino timido e romanziere del regista Luca Guadagnino, che con le immagini ha già scavalcato la ricerca di corpi desideranti, disposti a rischiare il ridicolo e la rispettabilità, in Spatriati (Einaudi, 2022) racconta l’incontro a scuola di Claudia e Francesco.
Claudia si veste da uomo, con le cravatte, in un gioco già antico rispetto alla velocità dei corpi di chi non ha ancora vent’anni. Ma Desiati colloca l’incontro proprio nel posto in cui è nato, Martina Franca, in una pratica sempre più diffusa con l’autofiction (e quindi verrebbe da chiedersi se esista qualcosa di Desiati in Francesco o nei genitori di Francesco e Claudia).