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⁣Vita dell’impiccato di Pablo Palacio Arcoiris, 2022 - Andrés | Cultura News ™

Vita dell’impiccato di Pablo Palacio

Arcoiris, 2022 - Andrés è penzoloni in un vuoto d’assenza, non presente alla società, non presente a qualunque sia il suo ruolo. E la sua mente si perde, si frantuma in un caotico caleidoscopio, mentre è contesa tra la voglia di trovare un posto nel mondo e la volontà di evadere da esso.

Stiamo vivendo la transizione del mondo: camminano nella città individui penzolanti, strozzati dai colletti fatti delle imposizioni sociali, delle regole dell’educazione di una società che vuole che i suoi abitanti, con mansuetudine, si apprestino a ricoprire il posto che gli spetta. Gli studenti si sparano alla tempia, lasciando morire le loro parole perdute; i cipressi si rifiutano di essere l’immagine delle frustrazioni e della tristezza umana, perché loro “sono alberi felici” (ho amato questa frase); i pini pensano di poter essere un ottimo materiale per la costruzione di barche. Gli individui si rifugiano in cubi costruiti ad hoc, immagine di una realtà che imprigiona gli individui, che osservano il mondo dall’alto del loro sguardo, in spazi circoscritti e tra di loro crea distanze – Palacio usa la parola secoli – incolmabili, prima di renderli cianfrusaglie che vagano sulla Terra, quella grande palla che fluttua in un nulla che non finisce mai.

Tra questi c’è Andrés, penzoloni in un vuoto d’assenza, non presente alla società, non presente a qualunque sia il suo ruolo, che osserva il tutto, inconsapevole di quale sarà la china che prenderà la sua vita. E la sua mente si perde, si frantuma in un caotico caleidoscopio, mentre è contesa tra la voglia di trovare un posto nel mondo e la volontà di evadere da esso.