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Danilo, difensore della Juventus, si è raccontato a Globo. Le | Average Juventino Guy | AJG

Danilo, difensore della Juventus, si è raccontato a Globo. Le sue dichiarazioni:

STAGIONE

Per me è impossibile separare il successo personale dal successo di squadra. Sono contento di essere in campo praticamente in ogni partita, ne ho salate solo due per squalifica. Sono felice di aver potuto aiutare la società e i miei compagni ad andare avanti in un momento difficile. Abbiamo dovuto affrontare problemi per tutta la stagione. Altri gruppi di giocatori avrebbero reagito in maniera più negativa rispetto a ciò che fatto il nostro gruppo. Abbiamo dimostrato che, nonostante tutto, la Juventus era ancora forte. Certo, alla Juve arrivare secondi o terzi non sarà mai una buona cosa perché vincere è l’unica cosa che è conta ma abbiamo dimostrato una capacità di lottare che tanti altri non sarebbero riusciti a dimostrare”.

APICE DELLA CARRIERA
È difficile da dire. Se mi chiedessi se mi aspettavo a trentadue anni di essere a questo livello direi di no, che mi sarei aspettato di essere al top quando ero più giovane. Al contrario, mi sento molto bene, forse anche meglio di tre o quattro anni fa. Mi sento molto forte, pieno di energie. Non si tratta solo di esperienza, capisco meglio il gioco, corro meno. Ma mi sento più potente e veloce. Sono ancora nella nazionale brasiliana dopo tanti anni e, a questa età, potersi divertire a giocare con la maglia del Brasile è una cosa che mi rende molto felice, perché non è facile”.

RINNOVO
Per me è stato molto facile prendere la decisione di rinnovare il contratto alla Juventus. È un club dove mi sento bene, a casa, i valori che il club ha, ovvero il lavoro, la resilienza, il superamento degli ostacoli rappresentano molto quelli che ho imparato a casa da mia madre e mio padre. Quelli che cerco di trasmettere ai miei figli. Ricevo molto affetto in città, dai tifosi e dalle persone che ci vivono. Sto bene, non devo pensare di andare da qualche altra parte per avere tutto questo. Internamente ho creato un grande legame con dipendenti, staff, dirigenti. Sento di dover ripagare un po’ della fiducia che hanno avuto in me quando ho scelto di lasciare il Manchester City. Questo potrebbe essere il mio ultimo contratto da giocatore”.