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Vangelo del giorno Meditato

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Vangelo del giorno con meditazione di Santi e non

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Gli ultimi messaggi

2020-03-23 09:59:31 In quel tempo, Gesù partì dalla Samarìa per andare in Galilea.
Ma egli stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria.
Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao.
Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete».
Ma il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».
Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!».
S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato».
Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.
Traduzione liturgica della Bibbia



Imitazione di Cristo
trattato spirituale del XV secolo
IV, 18

"Colui che pretende di conoscere la maestà di Dio, sarà schiacciato dalla grandezza di lui" (Pr 25,27 Vulg.). Dio può fare cose più grandi di quanto l'uomo possa capire (...); da te si esigono fede e schiettezza di vita, non una conoscenza universale. Tu, che non riesci a conoscere e a comprendere ciò che sta più in basso di te, come potresti capire ciò che sta sopra di te? Sottomettiti a Dio, sottometti la ragione alla fede, e ti sarà data la luce necessaria.

Taluni subiscono forti tentazioni circa la fede e il santo Sacramento; può essere un suggerimento del nemico. Non soffermarti sui dubbi che il demonio t'ispira, non discutere con i pensieri che ti suggerisce. Credi, invece alla parola di Dio; affidati ai santi e ai profeti, e fuggirà da te l'infame nemico. Che il servo di Dio sopporti tali cose, è spesso utile assai. Il diavolo non sottopone alle tentazioni quelli che non hanno fede, né i peccatori, che ha già sicuramente in sua mano; egli tenta, invece, tormenta, in vario modo, le persone credenti e devote.

Procedi, dunque, con schietta e ferma fede; accostati a Lui con umile venerazione. Rimetti tranquillamente a Dio, che tutto può, quanto non riesci a comprendere: Iddio non ti inganna; mentre si inganna colui che confida troppo in se stesso. Dio cammina accanto ai semplici, si rivela agli umili, "La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici" (Sal 119,130), apre la mente ai puri di cuore; e ritira la grazia ai curiosi e ai superbi. La ragione umana è debole e può sbagliare, mentre la fede vera non può ingannarsi. Ogni ragionamento, ogni nostra ricerca deve andare dietro alla fede; non precederla, né combatterla.
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2020-03-19 10:14:32 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.
Traduzione liturgica della Bibbia



San Bernardino da Siena (1380-1444)
sacerdote francescano
Discorso 2 su san Giuseppe; Opera 7, 16. 27-30 (trad. dal breviario)

Quando la condiscendenza divina sceglie qualcuno per una grazia singolare o per uno stato sublime, concede alla persona così scelta tutti i carismi che le sono necessari per il suo ufficio. Naturalmente essi portano anche onore al prescelto. Ecco quanto si è avverato soprattutto nel grande san Giuseppe, padre putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della regina del mondo e signora degli angeli. Egli fu scelto dall'eterno Padre come fedele custode e protettore dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua sposa, e assolse questo incarico con la più grande assiduità. Perciò il Signore gli dice: Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore (Mt 25, 21).

Se poni san Giuseppe dinnanzi a tutta la Chiesa di Cristo, egli è l'uomo eletto e singolare, per mezzo del quale e sotto il quale Cristo fu introdotto nel mondo in modo naturale e onorabile. Se dunque tutta la santa Chiesa è debitrice alla Vergine Madre, perché fu stimata degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in verità dopo di lei deve a Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza.

Infatti egli segna la conclusione dell'Antico Testamento e in lui i grandi patriarchi e i profeti conseguono il frutto promesso. Invero egli solo poté godere della presenza fisica di colui che la divina condiscendenza aveva loro promesso. Certamente Cristo non gli ha negato in cielo quella familiarità, quella riverenza e quell'altissima dignità che gli ha mostrato mentre viveva fra gli nomini, come figlio a suo padre, ma anzi l'ha portata al massimo della perfezione. Perciò non senza motivo il Signore soggiunge: « Entra nella gioia del tuo Signore ».

Ricòrdati dunque di noi, o beato Giuseppe, ed intercedi presso il tuo Figlio putativo con la tua potente preghiera; ma rendici anche propizia la beatissima Vergine tua sposa, che è Madre di colui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli senza fine.
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2020-03-13 11:41:10 In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.
Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ».
Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.»
Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo.
Ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.
Traduzione liturgica della Bibbia



Sant'Ireneo di Lione (ca130-ca 208)
vescovo, teologo e martire
Contro le eresie, IV 36, 2-3; SC 100

Plasmando Adamo (Gen 2,7) ed eleggendo i patriarchi, Dio ha piantato la vigna del genere umano. Poi l'ha affidata a dei vignaioli mediante il dono della Legge trasmessa da Mosè. L'ha circondata con una siepe, cioè ha delimitato la terra che avrebbero dovuto coltivare. Ha costruito una torre, ha cioè scelto Gerusalemme; ha scavato un frantoio, cioè ha preparato chi stava per ricevere lo Spirito di profezia. E ha mandato loro dei profeti prima dell'esilio in Babilonia, poi, dopo l'esilio, altri ancora, più numerosi dei primi, per ritirare il raccolto e dire loro... : « Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni » (Ger 7,3); « Praticate la giustizia e la fedeltà; esercitate la pietà e la misericordia ciascuno verso il suo prossimo. Non frodate la vedova, l'orfano, il pellegrino, il misero e nessuno nel cuore trami il male contro il proprio fratello » (Zc 7,9-10)...; « Lavatevi, purificatevi, togliete il male dai vostri cuori... imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso » (Is 1,16-17)...

Vedete con quali predicazioni i profeti esigevano il frutto di giustizia. Poiché però questa gente restava incredula, da ultimo mandò loro il proprio Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, che è stato ucciso dai vignaioli malvagi e cacciato fuori dalla vigna. Perciò Dio l'ha affidata – non più delimitata bensì estesa al mondo intero – ad altri vignaioli affinché gli consegnassero i frutti a suo tempo. La torre dell'elezione si erge ovunque nel suo splendore, poiché ovunque risplende la Chiesa; ovunque pure è scavato il frantoio poiché ovunque sono coloro che ricevono l'unzione dello Spirito di Dio...

Per questo il Signore, per fare di noi buoni operai, diceva ai suoi discepoli: « Siate ben attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita » (Lc 21,34.36) ...; « Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il loro padrone » (Lc 12,35-36).
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2020-03-09 09:32:24 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;
date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».
Traduzione liturgica della Bibbia



Sant'Antonio di Padova (ca 1195 – 1231)
francescano, dottore della Chiesa
Quarta domenica dopo la Pentecoste

"Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro" (Lc 6,36). Come la misericordia del Padre celeste verso di te è tripla, così la tua verso il prossimo deve esser tripla.

La misericordia del Padre è bella, larga e preziosa. "Bella è la misericordia al tempo dell'afflizione, dice Siracide, come le nubi apportatrici di pioggia in tempo di siccità" (Sir 35,26). Al tempo della prova, quando lo spirito si rattrista a causa dei peccati, Dio dona la pioggia della grazia che rinfresca l'anima e rimette i peccati. E' larga poiché nel corso del tempo si spande nelle opere buone. E' preziosa nelle gioie della vita eterna. "Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, dice Isaia, quanto egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà per la casa di Israele. Egli ci trattò secondo il suo amore, secondo la grandezza della sua misericordia" (Is 63,7).

Anche la misericordia verso il prossimo deve avere queste tre qualità: se ha peccato contro di te, perdonalo; se ha smarrito la verità, istruiscilo; se ha sete, ristoralo. "Con la fede e la misericordia i peccati sono purificati" (cfr Pr 15,27 LXX). "Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati", ricorda Giacomo (Gia 5,20). "Beato l'uomo che ha cura del debole, dice il Salmo, nel giorno della sventura il Signore lo libera" (Sal 41,2).
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2020-03-08 09:37:05 In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.
E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia».
Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».
All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete».
Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.
E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
Traduzione liturgica della Bibbia



San Leone Magno (? - ca 461)
papa e dottore della Chiesa
Discorso 51 (64), SC 74 bis

Gli apostoli, che dovevano esser confermati nella fede, nel prodigio della Trasfigurazione hanno ricevuto un insegnamento adatto a condurli alla conoscenza di ogni cosa. Infatti Mosè ed Elia, cioè la Legge e i Profeti, sono apparsi in conversazione col Signore... Come dice san Giovanni: "Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo" (Gv 1,17).

L'apostolo Pietro era per così dire rapito in estasi dal desiderio dei beni eterni; pieno di gioia per tale visione, desiderava abitare con Gesù in un luogo dove la gloria così manifestata lo colmasse di gioia. Dice allora: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". Ma il Signore non risponde alla proposta, per far capire non certo che quel desiderio fosse cattivo, ma che era rimandato. Poiché il mondo non poteva esser salvato che dalla morte di Cristo, e l'esempio del Signore invitava la fede dei credenti a comprendere che, senza dubitare della felicità promessa, dobbiamo tuttavia, nelle tentazioni della vita, chiedere la pazienza piuttosto che la gloria, poiché la felicità del regno non può precedere il tempo della sofferenza.

Ecco perché, mentre parlava ancora una nube luminosa li avvolse, ed ecco dalla nube una voce ha proclamato: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo"... Questi è il mio Figlio, tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. (Gv 1,3) ll Padre mio opera sempre e anch'io opero. il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. (Gv 5,17-19)... Questi è il mio Figlio, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo (Fil 2,6ss), per operare il disegno comune della restaurazione del genere umano. Ascoltate dunque senza esitare colui che ha tutta la mia compiacenza, di cui l'insegnamento mi manifesta, di cui l'umiltà mi glorifica, poiché lui è la Verità e la Vita (Gv 14,6). Lui è la mia potenza e la mia sapienza (1Co 1,24). Ascoltatelo, lui che riscatta il mondo col suo sangue..., lui che apre la strada al cielo col supplizio della sua croce. "
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2020-03-07 10:58:16 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. »
Traduzione liturgica della Bibbia



San Massimo il Confessore (ca 580-662)
monaco e teologo
Centuria sull'amore IV n. 19, 20, 22, 25, 35, 82, 98

Veglia su te stesso. Sta' attento che il male che ti separa da tuo fratello non si trovi in te, e non in lui. Affrettati a riconciliarti con lui (cfr Mt 5,24), per non allontanaarti dal comandamento dell'amore. Non disprezzare il comandamento dell'amore. E' per lui che sarai figlio di Dio. Mentre se lo trasgredisci ti ritroverai figlio della geenna. (...)

Hai conosciuto la prova causata dal fratello e la tristezza ti ha portato all'odio? Non lasciarti vincere dall'odio, ma vinci l'odio con l'amore. Ecco come vincerai: pregando sinceramente Dio per lui, difendendolo o persino assistendolo per giustificarlo, considerando che tu stesso sei responsabile della tua prova, e sopportandola con pazienza fino a che il buio sia passato. (...) Non consentire di perdere l'amore spirituale, poiché non c'è alcun altra strada di salvezza per l'uomo. (...) Un'anima ragionevole che nutre odio contro un uomo non può essere in pace con Dio che ha dato i comandamenti. Dice: "Se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe" Mt 6,15). Se quell'uomo non vuol essere in pace con te, almeno guardati di odiarlo, prega per lui sinceramente e non dir male di lui a nessuno. (...)

Cerca il più possibile di amare tutti. E se non ce la fai ancora, almeno non odiare nessuno. Ma se non riesci a fare neppure questo, non disprezzare le cose del mondo. (...) Gli amici di Cristo amano veramente tutti gli esseri, ma non sono amati da tutti. Gli amici di Cristo sono perseveranti nell'amore fino alla fine. Gli amici del mondo invece perseverano fino a che il mondo li porta a scontrarsi gli uni con gli altri.
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2020-03-06 09:19:59 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.  
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,
lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! »
Traduzione liturgica della Bibbia



San Giovanni Crisostomo (ca 345-407)
sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelia sul tradimento di Giuda, 6; PG 49, 390

Ascolta quanto dice il Signore: "Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono". Ma dirai: "Devo lasciare l'offerta e il sacrificio?" "Certamente, risponde lui, poiché il sacrificio è offerto giustamente purché tu viva in pace col fratello". Quindi, se il fine del sacrificio è la pace col tuo prossimo, e tu non mantieni la pace, non serve a nulla che tu prenda parte al sacrificio, anche con la tua presenza. La prima cosa che hai da fare è ristabilire la pace, quella pace per la quale, lo ripeto, è offerto il sacrificio. Allora, riceverai da quel sacrificio un buon profitto.

Poiché il Figlio dell'uomo è venuto per riconciliare col Padre l'umanità. Come dice Paolo: "Ora Dio ha riconciliato a sé tutte le cose" (Col 1,20.22); "per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia" (Ef 2,16). Ecco perché colui che è venuto a fare la pace ci chiama beati se seguiamo il suo esempio e ci partecipa il suo nome: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9). Perciò, quanto ha fatto Cristo, il Figlio di Dio, realizzalo anche tu per quanto è possibile alla natura umana. Fa' regnare la pace negli altri come in te. Non dà forse Cristo il nome di figlio di Dio all'amico della pace? Ecco perché la sola buona disposizione che ci richiede all'ora del sacrificio è che siamo riconciliati coi fratelli. Ci mostra così che fra tutte le virtù la più grande è la carità.
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2020-03-05 09:14:50 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?
O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Traduzione liturgica della Bibbia



San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716)
predicatore, fondatore di comunità religiose
47ma e 48ma rosa

Pregate con molta fiducia, che ha per fondamento la bontà e liberalità infinite di Dio e le promesse di Gesù Cristo. (...)

Il più grande desiderio che ha il Padre eterno riguardo a noi è comunicarci le acque salvifiche della sua grazia e della sua misericordia, ed esclama: "Venite a bere alla mia acqua con la preghiera"; e quando non lo si prega, lamenta che lo si abbandoni: "Hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva" (Ger 2,13). E' far piacere a Gesù Cristo chiedergli grazie, e se non si fa, se ne lamenta affettuosamente: "Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto" (cfr Gv 16,24; Mt 7,7; Lc 11,9). E ancora, per darvi più fiducia a pregarlo, ha impegnato la sua parola, dicendoci che l'eterno Padre ci darà tutto quanto gli domanderemo nel suo nome.

Ma alla fiducia aggiungiamo la perseveranza nella preghiera. Solo chi persevererà nel chiedere, nel cercare e nel bussare riceverà, troverà, entrerà.
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2020-03-04 09:10:39 In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.
Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui».
Traduzione liturgica della Bibbia



San Rafael Arnaiz Baron (1911-1938)
monaco trappista spagnolo
Scritti spirituali, 14/12/1936

Per consacrarsi a un'arte, per approfondire una scienza, lo spirito ha bisogno di solitudine e isolamento; ha bisogno di raccoglimento e silenzio. Ma per l'anima innamorata di Dio, per l'anima che non vede altra arte e altra scienza che la vita di Gesù, per l'anima che ha trovato in terra il tesoro nascosto (Mt 13,44), il silenzio non basta, né il raccoglimento nella solitudine. Ha bisogno di nascondersi da tutto e nascondersi con Cristo, di cercare un angolo dove gli sguardi profani del mondo non arrivino, e là intrattenersi solo con Dio. Il segreto del Re (Tb 12,7) si sciupa e perde il suo fascino svelandosi. E' questo segreto del Re che occorre nascondere perché nessuno lo veda, segreto che molti crederanno fatto di rivelazioni divine e consolazioni soprannaturali; il segreto del Re, che invidiamo ai santi, si riduce spesso ad una croce.

Non mettiamo la luce sotto il moggio, ci dice Gesù (Mt 5,15)... Proclamiamo la nostra fede ai quattro venti, riempiamo il mondo di grida di giubilo per un Dio tanto buono, non tralasciamo di predicare il suo Vangelo e di dire a tutti coloro che vogliono ascoltarci che Cristo è morto per amore, inchiodato sul legno, è morto per me, per te, per lui. Se l'amiamo veramente, non nascondiamolo; non mettiamo sotto il moggio la luce che può illuminare altri.

Tuttavia, Gesù benedetto, portiamo dentro di noi, senza che nessuno sappia, il segreto divino che tu affidi alle anime che più ti amano, quella particella della tua croce, della tua sete, delle tue spine. Nascondiamo nell'angolo più lontano della terra le lacrime, le pene, la tristezza; non riempiamo il mondo di pianti, né alcuno conosca neppure la minima parte dei nostri dolori... Nascondiamoci con Cristo, per far lui solo partecipe di ciò che, in realtà, è solo affar suo: il segreto della croce. Comprendiamo una volta per tutte, meditando la sua vita, la passione e la morte, che c'è una sola via per arrivare a lui: la via della sua santa croce.
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2020-03-03 09:05:53 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.»  
Traduzione liturgica della Bibbia



San Giovanni Maria Vianney (1786-1859)
sacerdote, curato d'Ars
Pensieri scelti del santo Curato d'Ars

Oggi c'è così poca fede nel mondo che o si spera troppo, o si dispera.

Ci sono quelli che dicono: "Ho fatto troppo male, il Buon Dio non può perdonarmi". Figli miei, è una grossa bestemmia; è mettere un limite alla misericordia di Dio ed ella non ne ha alcuno: è infinita. Potete aver fatto tanto male quanto ne occorre per perdere una parrocchia, se vi confessate, se siete addolorati d'aver fatto quel male e non volete più farlo, il Buon Dio vi ha perdonato.

Nostro Signore è come una madre che porta il figlio tra le braccia. Il figlio è cattivo: dà calci alla madre, la morde, la graffia; ma la madre non ci fa attenzione; sa che se lo lascia, lui cadrà, non potrà camminare da solo. (...) Ecco come è nostro Signore (...). Sopporta tutti i nostri maltrattamenti e la nostra arroganza; ci perdona tutte le nostre sciocchezze; ha pietà di noi malgrado noi.

Il Buon Dio è pronto a perdonarci quando glielo chiediamo quanto una madre a ritirare suo figlio dal fuoco.
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