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IL CITTADINO PERFETTO. Uriel Crua Mi sveglio ogni mattina e c | Stefano Montanari

IL CITTADINO PERFETTO.
Uriel Crua

Mi sveglio ogni mattina e contribuisco all'armonia di questo mondo, un mondo perfetto. Subaffitto il mio corpo, le mie percezioni, i miei pensieri – in una parola, la mia vita – dieci ore al giorno, in cambio di denaro.
Con quel denaro uso il car-sharing per andare a lavoro, quando non sono in smart-working, o l'abbonamento al mezzo pubblico, o il monopattino elettrico in condivisione, così non inquino e proteggo i più deboli dalle mie odiose scorie. Ci vado al cinema, con quel denaro, a guardare film che mi lasciano apprezzare il progresso di questo nuovo mondo coraggioso; ci guardo le serie su Netflix: adoro il coraggio di sceneggiatori che con fierezza e contro ogni dogma espongono i drammi dei reietti genderfluid. Ci compro gli album dei gruppi alternativi e controcorrente, senza peli sulla lingua: Maneskin in testa. Contro la Russia, contro i fascisti no-vax. Nuovi eroi dei nostri Tempi benedetti.
I miei figli, già da quando erano in fasce, sono protetti da tutte le malattie: perché io ho fede nella scienza e ci tengo ai fragili. Io sono anche la mia collettività, e la mia collettività viene al primo posto. Per questo motivo ieri ho comprato il mio primo chilogrammo di farina di grillo a impatto zero e zero emissioni, e non vedo l'ora di prepararci degli ottimi biscotti insieme ai miei bimbi. Li mangeremo a merenda, mentre si rilassano davanti a un bel cartone progressista della Disney. Oppure – se proprio vogliamo esagerare – una buona ciotola di snack di cavallette croccanti: ma con poco sale, ché non è etico. 
Io ci tengo alla famiglia: li proteggo dagli oscurantismi delle tradizioni religiose; giochiamo a Minecraft in rete con amici e parenti. Non appena avrò la possibilità, acquisterò il visore per entrare nel metaverso, in modo tale da godere della compagnia dei miei affetti senza rischiare di trasmetterci patologie, e di inquinare con inutili spostamenti. La mia ex-moglie – che a breve sarà il  mio ex-marito, per sua scelta (che io rispetto tantissimo) - è d'accordo con me su tutta la linea. Siamo rimasti amici, anzi amicissimi. Io e lei, insieme alla sua nuova “persona umana compagn*”, spesso ceniamo insieme: i bambini ne sono entusiasti, o almeno così mi pare. Parlano poco, certe volte non parlano affatto. Hanno occhiaie ed emettono strani grugniti, ma è l'età. Lo dicono tutti, anche alla TV. Per esempio il piccolo Walter, dopo l'ultima pericardite causata da una pizza mangiata d'inverno al freddo (così assicurano i dottori), parla a scatti e ha gli occhi color liquore. Ma con la quinta dose dovrebbe – dicono – andare a posto.
Amo questo tempo anche perché ci offre sempre una soluzione collaudata, sperimentata, sensata e ragionevole.
Sono fiero di vivere in questi tempi luminosi.