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“Me ne vado. Dimissioni irrevocabili. Anzi no. Ci ripenso.” En | 🩸 Resistenza per la Libertà / Covid & Guerra

“Me ne vado. Dimissioni irrevocabili. Anzi no. Ci ripenso.”
Ennesimo teatrino di un premier da brividi. Dopo la famosa balla del luglio 2021, quando Draghi si espresse in maniera categorica sui lasciapassare che creavano luoghi sicuri e su chi non ricorreva alla medicina, che, a suo dire, sarebbe finito in terapia intensiva e poi morto.
A sbugiardare la balla colossale di un anno fa sono stati il tempo e i dati sotto gli occhi di tutti.
A sbugiardare la sua parola, ieri, è stato lui stesso con una giravolta degna del miglior Di Maio. Con il quale sembra intendersi a meraviglia.
E fa riflettere (per chi ancora non trova la riflessione un atto eversivo) veder cadere quei governi che più di tutti si sono accodati alla linea guerrafondaia degli USA contro la Russia. Prima la fine del governo dello spavaldo Boris, poi la sconfitta netta di Macron alle elezioni che lo hanno reso ostaggio di un parlamento ostile, ora la caduta di Draghi. Senza dimenticare che Berlino trema da settimane e che Biden è ai minimi termini e destinato a uno sfacelo alle elezioni di medio termine.
Intanto Putin, quello che doveva essere ripudiato dal suo popolo e che sembrava prossimo a morire di fame per via delle sanzioni e a chiedere un cessate il fuoco con la coda tra le gambe, non solo avanza in maniera inesorabile in Ucraina, ma ci stacca anche il gas, dopo aver dirottato in India e in Cina quanto venduto fino a oggi in Europa.
Persino Gentiloni si è accorto (meglio tardi che mai) che, senza il gas russo, Italia ed Europa finiscono in recessione. Ma quando lo dicevano il Prof. Orsini e tutte le persone con un cervello tra le orecchie e non soltanto spazio, ecco che i soliti “esperti” in tv parlavano di irresponsabilità, di filoputinismo e altre corbellerie della propaganda.
Nel frattempo, il capo del Coni, Malagò, parla di grave problema per lo sport italiano del futuro. Infatti, per colpa delle regole sui green pass, pare che il numero di tesserati giovani sia crollato in vari sport. E già durante il primo anno di pandemia avevano chiuso oltre cinquemila società sportive, in Italia, con una perdita di 1.761.000 atleti sui 14,5 milioni registrati gli anni precedenti.
Davvero Malagò pensava a numeri diversi?!
Il bello è che, anziché parlare dell’inflazione alle stelle, delle bollette, del carburante, dell’energia da staccare per via del gas russo negato, delle regole sbagliate di protocolli non seguiti più da nessuno nel mondo, degli sbarchi di profughi quasi quadruplicati rispetto al 2020 e raddoppiati dallo scorso anno, delle attività degli italiani al macero…, la politica, durante l’ultimo mese, ha preferito parlare di Ius Scholae e di aborto. Cose importanti, per carità, ma... pensare agli italiani in sofferenza, no? Visto che poi è agli italiani che si chiede il voto?
Tuttavia, Mattarella non vuole il voto. Non sia mai che crolli il teatrino. C’è addirittura chi parla di momento irresponsabile per votare. Gli stessi che non si sono accorti che in questo momento irresponsabile per votare hanno già votato francesi e israeliani, mentre gli statunitensi si apprestano ad andare alle urne a novembre.
Gli stessi che, evidentemente, sanno che, se gli italiani votano, non hanno più un seggio o l’amico con un seggio.

Stay tuned @resistenza_liberta