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LA MASCHERA E IL VOLTO Lo sportellista bancario si è finalment | RadioFogna

LA MASCHERA E IL VOLTO
Lo sportellista bancario si è finalmente tolto la maschera dal volto che già era esso una maschera trasudante tutto meno che la pur minima attitudine a curare gli interessi nazionali e a dare pur minime risposte alle istanze popolari.
Dopo le cosiddette dimissioni da Capo del governo, nel suo discorso al Senato (replicato poi alla Camera dei Deputati), egli ha detto con estrema chiarezza che non intende che vengano discusse in Parlamento le iniziative del suo governo. In questo senso ha reclamato, ponendola come condizione alla sua permanenza, una “maggioranza coesa”. Espressione più o meno elegante per chiarire che il Parlamento, al massimo, è chiamato a dare plaudente approvazione alle decisioni da lui prese.
Il secondo aspetto chiarificatore del mortifero discorso dello sportellista bancario è che lui generosamente resterà a fare il puparo sol perché richiesto dalla volontà popolare manifestatasi in questi giorni, alla quale lui non può dire di no. Quant’è buono!!!
Lo sportellista bancario fa finta di non sapere, o forse ignora veramente, che la volontà popolare è quella che si manifesta all’esito di regolari consultazioni elettorali.
Questa è la democrazia secondo il Draghi-pensiero. Cioè la democrazia delle banche e della finanza internazionale speculativa.
Tuttavia, il Draghi Mario ha dimenticato le accoglienze sempre riservategli dalla popolazione con grida di protesta e invettive di ogni genere in tutti i luoghi che lui ha onorato con la sua benedicente presenza.
La volontà popolare non è quella di tre gatti (il quarto aveva il covid) che sparutamente hanno manifestato in suo favore, né i Rettori delle Università hanno titolo per manifestare la volontà popolare e ancor meno i Sindaci (mille su circa ottomila) e meno ancora la volontà popolare si manifesta attraverso le esternazioni di un soggetto del quale è giusto cominciare a dubitare non solo del livello di intelligenza (che già si conosceva) ma anche delle sue facoltà mentali primordiali, allorché tale soggetto ha dichiarato che “se non c’è Draghi, ci sarà la siccità”.
Mario Draghi, al di là della sua convenienza personale, non essendo stupido, strumentalizza queste minchiate e non può non nutrire il più profondo disprezzo per questa gente.
In questo senso mi sento di condividere con Mario Draghi lo stesso disprezzo che egli manifestamente e giustamente esprime nei confronti dei componenti largamente maggioritari del Senato e della Camera dei Deputati, sia sul piano culturale che sul piano umano.
Non posso non condividere con Mario Draghi l’inutilità di questo Parlamento. Però egli non ha fatto questa precisazione, egli ha manifestato la sua indifferenza verso l’Organo che dovrebbe essere massimamente rappresentativo della volontà popolare.
Se questa è la situazione, l’accozzaglia di Partiti, di destra, di sinistra o di centro, si tengano Mario Draghi.
Se lo meritano.
AUGUSTO SINAGRA