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LETTERA APERTA AL PRESIDENTE VLADIMIR PUTIN Signor Presidente, | RadioFogna

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE VLADIMIR PUTIN
Signor Presidente, a lei è ben noto che il Parlamento italiano non riflette più la reale volontà popolare. Così pure in Italia si sono succeduti in questi ultimi anni governi presieduti da persone mai elette e dunque anche il governo in carica non riflette la volontà e i sentimenti del Popolo italiano.
I Vertici militari non garantiscono l’indipendenza delle libere istituzioni come la Costituzione impone.
La Costituzione italiana viene sistematicamente violata nel silenzio di chi dovrebbe garantirne il più assoluto rispetto, ed è così che ora si viola anche il suo articolo 11 che preclude all’Italia la partecipazione a guerre di aggressione o comunque a guerre altrui, dovendo essere la politica militare italiana esercitata solamente per scopi difensivi.
I mezzi di informazione, i più diffusi quotidiani e le televisioni a diffusione nazionale sono completamente asserviti e diffondono costantemente una informazione consapevolmente falsa.
Larghi strati della magistratura che dovrebbe essere il baluardo delle quotidiane libertà e diritti, agisce fuori dalla legge continuando nella sua tradizione di compiacere il potere governativo.
L’opinione pubblica italiana è frastornata e confusa e crede a quel che raccontano le televisioni fino ai limiti del ridicolo (giornalisti italiani in Ucraina con l’elmetto in testa ovvero filmati di guerra cinematografici o immagini di esplosioni avvenute anni prima in luoghi molto distanti dalla Ucraina).
Il messaggio che viene diffuso è che lei è un autocrate e che la Russia persegue una politica aggressiva espansionistica.
Non tutti gli italiani pensano questo e sono moltissimi gli italiani di ogni ceto sociale e di ogni esperienza culturale che condividono la sua iniziativa militare ucraina consapevoli delle finalità provocatorie degli USA attraverso la NATO.
Questa è una vecchia storia che purtroppo si ripete, se c’è un Paese guerrafondaio, questi sono gli USA: nei loro tre secoli di vita hanno avuto solo 12 anni di pace. Questi sono numeri, non opinioni.
La parte sana dell’Italia e degli italiani sa che la difesa dei diritti dell’uomo è un volgare pretesto come è un pretesto più ridicolo che delittuoso, quello di esportare la democrazia.
L’opinione pubblica sana dell’Italia è perfettamente consapevole che la sua iniziativa in Ucraina è un atto di legittima difesa e di risposta alle provocazioni e alle minacce nordamericane e degli Stati che servilmente appoggiano gli USA.
Vede, Signor Presidente, l’Italia ha perso la Seconda guerra mondiale ma non è questo quel che conta. Le guerre si vincono e si perdono. Questo è nel gioco della storia.
La tragedia dell’Italia è che essa ha perso la guerra e ha perso anche la pace. L’Italia oggi è un territorio asservito alle esigenze militari imperialistiche degli USA e della NATO.
Non c’è altra spiegazione per la presenza in Italia di 115 basi militari USA o NATO, che poi è la stessa cosa.
La mia Regione, la Sicilia, è oggi una grande caserma americana.
In vari punti del territorio nazionale gli USA dispongono di depositi di armi nucleari di potenzialità devastante.
Io sono un vecchio Professore e non voglio continuare ad insegnare niente a nessuno, ma desidero dirle che lei in Italia rappresenta l’ultima speranza di contrasto efficace al globalismo o mondialismo e al capitalismo di speculazione monetaria che non ha volto ma del quale si conoscono i nomi.
È una vecchia storia, Signor Presidente: nel 1943 sulla Corazzata Newton al largo di Malta si incontrarono il Generale USA Donovan e il Generale Pietro Badoglio (di molto discutibile notorietà). Alla domanda del Gen. Donovan su quale avrebbe dovuto essere il ruolo dell’Italia a guerra finita, Badoglio – dando prova di particolare preveggenza – rispose: “Il ruolo di un’Agenzia di rappresentanza degli interessi americani in Italia”.