2022-07-25 23:47:58
Come sappiamo ormai da diversi giorni, è
Min-Jae Kim del Fenerbahce il prescelto del Napoli a
raccogliere la pesante eredità lasciata da Kalidou Koulibaly
L
'affare è da giorni in via di definizione, col
Napoli che ha accettato di pagare la clausola rescissoria di circa 20 milioni di euro e ha offerto al giocatore un ricco contratto da quasi tre milioni annui, ma
tuttavia le visite mediche, che erano previste già per la scorsa settimana,
stanno slittando di giorno in giorno, facendo perdere purtroppo tempo prezioso che poteva servire al mister Luciano Spalletti per affinare gli schemi difensivi
Ma
perché sta succedendo tutto ciò? Riassumiamo in alcuni punti perché questa trattativa si sta rivelando come una delle più complicate dell'era De Laurentiis:
1)
Kim è assistito da un agenzia coreana,
operante tuttavia anche in Portogallo (dove il calciatore si trova attualmente in vacanza in attesa delle visite mediche).
Nonostante ciò, però, è solamente la sede coreana che si sta occupando di questo affare
2)
Ciò comporta due
problemi. Il primo è temporale: infatti, la
Corea del Sud ha un fuso orario di ben 9 ore differente rispetto all'Italia, ragion per cui
la risposta alle mail può non essere immediata: se il
Napoli ad esempio invia una mail alle ore 20.00, in Corea del Sud sono le 3 di notte. Ed a quel punto, il tutto viene spostato alla mattina successiva, quando in Italia sarà di prima mattina e in Corea sono invece già nel primo pomeriggio
3)
Il secondo motivo è prevalentemente di linguaggio:
essendo un agenzia straniera, senza rappresentanti italiani, tutte le clausole del contratto vanno tradotte in Inglese. Inoltre,
non è finita qui: pare che l'agenzia, su richiesta del giocatore,
abbia richiesto una copia del contratto in Coreano, il che immaginerete
ha complicato non di poco le cose. Il
Napoli ha dovuto ingaggiare a quanto pare dei traduttori con lo scopo proprio di tradurre il contratto in Coreano
4)
In Corea del Sud vige una legge secondo cui
parte dell'ingaggio di uno sportivo va tassata e riconosciuta come contributo al governo sudcoreano. Il
Napoli e l'entourage del calciatore hanno accettato di riconoscere questo contributo al governo, ma
essendo il calciatore residente in Turchia essi
affermano che l'ingaggio del calciatore andrebbe tassato secondo il regime di tassazione vigente in Turchia e
non sul regime di tassazione Coreano, che è molto più alto e costringerebbe il calciatore a prendere al netto quasi metà ingaggio rispetto a quanto percepito in realtà
5)
A complicare ancor di più le cose, sono stati i diritti di immagine dato il
passato del calciatore in un gruppo K-Pop. Paradossalmente, nonostante spesso per il Napoli i diritti d'immagine rappresentano un duro scoglio, è stato il
problema più semplice da risolvere
6) Per finire, ci sono state
discussioni riguardo la clausola rescissoria che l'entourage ha espressamente richiesto come condizione indispensabile per
concludere l'affare. Dopo
lunghe trattative, si è
giunti a quanto pare a un compromesso, con una
clausola rescissoria condizionata (a quanto pare sarà attivabile solo se il Napoli non dovesse arrivare in Champions in nessuno dei primi due anni di contratto del calciatore)
attivabile dal terzo anno per una cifra compresa tra i 40 e i 45 milioni di euro, e valida solo per l'estero
Il
Napoli è quindi ancora al lavoro full stop per provare a far arrivare il calciatore nella giornata di domani.
Altrimenti, si dovrà attendere ancora. La
cosa positiva, per ora, è che almeno l'affare non sembra a rischio
#KimMinJae
@PassioneNapoli
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