2021-09-20 12:35:15
Fonte: Telegram, InCoronaVeritas 20/09/2021. Condivido una testimonianza pubblicata sul gruppo FB "DANNI COLLATERALI" scritta da una persona che ha avuto il Covid , ciò che dice è emblematico per capire gli errori attuati dal ministero della Sanità nella gestione del Covid e che ci hanno fatto arrivare al punto in cui ci troviamo...
___________________________ "Vi voglio raccontare la mia esperienza sperando possa essere utile a capire meglio quello che ci sta succedendo:
La sera del 29 agosto 2021 ho avuto dei sintomi, febbre, dolori intercostali e affanno. La mattina del 30 agosto chiamo il mio medico chiedendo cosa fare, mi suggerisce di fare il tampone rapido ed in caso di febbre prendere tachipirina. Il tampone risulta negativo, per cui penso che non sia covid ed il mattino dopo, martedì 31 agosto, prendo una tachipirina e vado a lavorare. Nel pomeriggio ritornano i sintomi con febbre più alta e dolori un po' più forti, per cui l'indomani mattina, mercoledì primo settembre, richiamo il mio medico dicendo che due giorni prima avevo fatto il tampone rapido ed era risultato negativo ma che continuavo ad avere i sintomi.
Mi dice di ripetere il tampone tra cinque giorni e in caso di febbre prendere tachipirina 1000. Subito dopo chiamo il dott. Cusumano (un membro della cura domiciliare precoce) il quale trascurando il tampone negativo e basandosi sui sintomi mi detta velocemente la terapia sottolineando "assolutamente no tachipirina, perché per questo virus è veleno". Per cui esco e vado a comprare i farmaci, ma della lista non trovo l'acido glicirrizico. Prima di tornare a casa vengo a saper che c'è un laboratorio che fa un test con prelievo naso-faringeo, tipo tampone molecolare, ma con esito immediato, dopo circa 15-20 minuti.
Esito anche questo negativo. Decido comunque di iniziare la terapia, sostituendo l'acido glicirrizico che non avevo trovato, su consiglio di un mio amico biologo, con l'acido oleanolico, cioè con un cucchiaino di olio extra vergine di oliva. La terapia mi dà immediatamente risultati, tanté che dal giorno dopo non avrò più febbre ne dolori, mi rimane soltanto un leggero affanno. Dopo cinque giorni dal primo tampone, venerdì 03 settembre, rifaccio un altro tampone rapido, anch'esso negativo. Completo comunque la terapia e da allora sono stato e sto benissimo ed ho ripreso la mia attività lavorativa.
Mi rimane però il dubbio se ho avuto il covid o meno visto che avevo avuto tutta la sintomatologia ma tre tamponi negativi. Attendo un po’ di giorni ed il venerdì 10 settembre vado a fare il test sierologico, ricevo i risultati il lunedì successivo i quali confermano la presenza degli anticorpi, sia IGG che IGM, quindi ho avuto il covid. Richiamo poi il mio medico per comunicargli quello che mi era successo, il quale mi suggerisce di fare un altro tampone rapido, il risultato di quest'ultimo anch'esso negativo. Praticamente con i diversi tamponi effettuati ufficialmente non ho avuto nulla e non sono stato contagioso, ma di fatto sono stato in contatto con il virus e non voglio immaginare quello che mi sarebbe successo se non avessi chiamato il Dott. Cusumano e non avessi fatto la terapia.
Anzi cercherò di immaginare quello che mi sarebbe successo se avessi seguito il protocollo del ministero della salute:
Dopo i primi sintomi faccio il tampone rapido con risultato negativo, lo ripeto dopo 5 giorni, nel frattempo tachipirina all'occorrenza, e se sono "fortunato", questo secondo tampone risulta positivo. Viene quindi allertata l'USCA la quale il giorno dopo, come degli astronauti (quello che mi hanno raccontato alcuni miei amici che hanno avuto il covid), sarebbero venuti a casa a farmi il tampone molecolare (perché il tampone rapido non è molto affidabile solo in caso di positività).
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