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IL DIAVOLO Il diavolo è padrone sovrano dell’inconscio, il r | Katia Toninelli - Sulla soglia tra cielo e terra.

IL DIAVOLO

Il diavolo è padrone sovrano dell’inconscio, il regno dove ogni forza è illimitata, il diavolo si presenta come CHAOS, pura potenza, senza forme, movimento estremo, senza regole, senza ordine, vera onnipotenza. Egli è rappresentato dal capro... un animale solitario, indomito, non addomesticabile e ribelle. Come lui si arrampica su pareti scoscese, è orgoglioso.

Il diavolo è il tentatore nella genesi, si presenta come un potere sconosciuto tutto da sfruttare, è ciò che è realizzabile, è la mia capacità creativa. 

Perché si legge anche come l’eccesso di razionalità???
Perché il diavolo è anche il mio oppositore, il mio avversario, l'intelletto che divide... quando l’ego cattura interamente le mie attenzioni, io sono il mio stesso Satana, il mio stesso diavolo, perché il sé centrale mi si oppone continuamente, in un antagonismo che mi spinge spesso a non poter scegliere, e a voler produrre, a conquistare qualcosa, a superarmi costantemente. Questa idea di oppositore, avversario, viene rinforzata dal pentagramma rovesciato, dalle due lune opposte che simboleggiano lo spirito che si è immerso nelle tenebre della materia. 

Lo sguardo del diavolo è strabico (eccesso di di concentrazione e di mente), non è uno sguardo duraturo, è un’occhiata fugace, luminosa, illuminante questo ci fa capire quanto i suoi desideri siano veloci, siano qualcosa da dover subito soddisfare, un piacere che va subito soddisfatto. Il diavolo è l'estro del momento, non duraturo, ma rapido. E’ fugace, sorprendente... lo stratagemma, l'escamotage per uscire magari da una situazione difficile, per arrivare ad un fine, e li’ che io devo usare la mia destrezza, abilità, la mia genialità creativa. 

Il diavolo suscita turbamento interiore con la sua immagine sinistra, incute timore, ma trasmette un certo grado di eccitazione. Un fuoco celato un impulso nascosto, il fuoco che è la base della mia creatività ed inventiva ed è la mia potenza generatrice, del mio desiderio legato alla sessualità, non solo istintiva ma anche la soddisfazione estetica dell’erotismo. Non è la pulsione animale della sessualità finalizzata a procreare, ma la sofisticata dimensione anche mentale del gusto e del piacere della sessualità. 

Ma cosa rappresentano invece i due personaggi che sono prigionieri del diavolo???
Potrebbero appunto rappresentare i nostri desideri nel nostro inconscio, radicati nell’origine profonda e divenuti servitori della creatività androgina del diavolo. Rappresentando però maschile e femminile potrebbero essere stati invece loro a creare il diavolo, a dargli vita, per poi divenirne schiavi. L'idea che infatti evoca questo essere legato agli altri due è sicuramente quella della schiavitù, chiaramente perdiamo la nostra libertà e diventiamo servi di queste entità mostruose quando appunto lo siamo dei nostri vizi, delle nostre passioni, della nostra mente, di una razionalità eccessiva, per cui l’idea di schiavitù è preponderante in questa carta. 

I due personaggi uno maschio e l'altro femmina, legati al piedistallo del personaggio centrale della carta del quindicesimo Arcano, potrebbero non essere dunque figli della creazione del personaggio centrale, come saremmo tentati di credere, viste la loro piccola statura in confronto alla maggiore altezza del demone, ma al contrario essi potrebbero essere i genitori, sono divenuti schiavi della loro creatura, rappresentano la volontà perversa, l’immaginazione contraria alla natura che hanno dato vita al demone androgino, cioè un essere dotato del desiderio e dell’immaginazione che domina le forze che lo hanno creato, nel caso di un concepimento collettivo potremmo parlare di Egregor.

Diciamo che di questa carta è più facile trovare la parte ombra, però la natura del diavolo è comunque di spingermi continuamente al di fuori di me stesso, e per ciò di liberare il mio potenziale ed è qui che noi possiamo e dobbiamo lavorare, proprio sul nostro potenziale. Ricordiamoci che la spaccatura tra conscio e inconscio è il fondamento del mio progredire.