2022-08-25 23:08:27
Sabato 10 settembre 2022 si svolgerà a Roma, Palazzo Santa Chiara la “
XIX° Giornata per ricordare le persone decedute o rese disabili dai vaccini”.
Comilva sarà presente e darà tutto il supporto possibile a questa preziosa associazione che opera incessantemente dal 2001 per la tutela dei danneggiati da vaccino.
Oggi, sempre di più, il tema del danno da vaccino è attuale e di interesse generale: l’ossessiva campagna vaccinale voluta dai recenti governi per contrastare la diffusione del Sars-Cov-2 è miseramente fallita (ma non si ferma) lasciando sul terreno enormi problematiche che non vengono nemmeno prese in considerazione. Lo stesso comportamento ottuso e criminale che ha sempre riguardato le vaccinazioni pediatriche.
Il
Convegno che seguirà la cerimonia in memoria delle persone decedute è l’occasione per parlare di tutto questo e il tema sarà, giocoforza il Covid. Il titolo del convegno rende emblematicamente l’idea della realtà che viviamo: “Covid e vaccini fra ricatti e imposizioni: il sottile confine fra verità e inganno”.
Lo sviluppo di un vaccino richiede in genere 10-15 anni o più per essere disponibile in commercio (una fase preclinica e tre fasi cliniche tipicamente condotte in sequenza,) e comporta un rischio di fallimento stimato del 94%. Lo sviluppo del vaccino anti-COVID-19 è proceduto invece a un ritmo senza precedenti (pochi mesi, anziché molti anni!), molte fasi sono state condotte simultaneamente ritenendo che ciò fosse giustificabile grazie alle ingentissime risorse finanziarie riversate dai governi di tutto il mondo nel progetto. Contemporaneamente, è stata avviata una produzione su larga scala prima che venissero raccolti i dati sulla sicurezza e sull'efficacia per rendere immediatamente disponibili questi farmaci.
Un simile processo accelerato di sviluppo, unito all’idea di sdoganare allo scopo una tecnologia (RNA messaggero) mai utilizzata prima su vasta scala, non poteva che portare a sottostimare, in quantità e qualità, gli effetti avversi che dovevano essere riscontrati. L'assenza di specifici gruppi di individui ad alto rischio nelle popolazioni studiate in pochi mesi ha poi totalmente misconosciuto effetti collaterali gravissimi mai rilevati (o resi noti) negli studi clinici. Se aggiungiamo a tutto ciò il fatto che la sorveglianza post-marketing si basa prevalentemente su una farmacovigilanza passiva, che sottostima notevolmente il numero di segnalazioni di sospetta reazione avversa, completiamo un quadro già di per sé tragico.
Appuntamento quindi a Roma, il 10 settembre, Palazzo Santa Chiara, dalle 12.30 alle 17.30.
Per accrediti, contatti e informazioni Segreteria Condav: e-mail segreteriacondav@libero.it
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