2021-09-20 19:10:41
CANADA: L’AZZARDO DI TRUDEAU
Momento di svolta...
Oggi si vota in Canada, due anni prima della scadenza naturale della legislatura. Il
premier liberal Justin Trudeau ha indetto le elezioni ad agosto, e i partiti hanno avuto solo cinque settimane per fare campagna elettorale.
Trudeau ha giustificato lo scioglimento delle camere con il fatto che la pandemia ha cambiato tutto: “è
un momento di svolta”, aveva detto. In effetti da agosto a oggi molto è cambiato davvero, ma
non nel senso immaginato (e sperato) da Trudeau.
… o tutto come prima?
E dire che il Partito liberale di Trudeau, al potere dal 2015 ma dal 2019 costretto a guidare un governo di minoranza, sembrava avere il vento in poppa.
Ad aprile i consensi per i liberal avevano persino superato il 40%, ancora più del 39% di sei anni fa.
Insomma, grazie a
tassi vaccinali tra i più alti al mondo (il 75% della popolazione) e a una ripresa economica che ha permesso al paese di tornare già ai livelli pre-pandemia,
tutto sembrava promettere bene per i liberali. E lo credevano anche i conservatori, primo partito di opposizione, che accusavano Trudeau di un “ingiustificato atto di forza” nell’indire elezioni così anticipate.
In poco tempo, invece, la partita si è fatta complicata: oggi i sondaggi danno
liberali e conservatori appaiati al 33%, e un nuovo “Parlamento appeso” potrebbe addirittura costringere Trudeau a farsi da parte.
Passo indietro per il mondo?
I canadesi incolpano Trudeau per aver indetto elezioni nel mezzo di una
quarta ondata di pandemia (anche se molto meno letale, grazie ai vaccini). E l’impegno
liberal nella lotta al cambiamento climatico lascia freddi molti canadesi, che
temono di perdere posti di lavoro e il loro alto tenore di vita, assicurati da petrolio e gas.
Adesso, con il declino dei liberali, molto potrebbe cambiare. O’Toole, il leader conservatore, preferisce un
accordo commerciale con UK e Australia rispetto a quello siglato con l’UE, il CETA, bloccato da anni da alcuni governi europei. Per gli USA, se Trudeau si dimettesse
Biden potrebbe perdere un prezioso alleato. E, senza un “alfiere” della lotta al cambiamento climatico, la strada per COP26 potrebbe farsi ancora più irta di ostacoli.
Nell’ISPI Daily Focus di questa sera: L’accordo AUKUS, visto dall’Europa. Su ispionline.it
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