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il Vangelo del giorno

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Gli ultimi messaggi 10

2022-08-23 05:15:56 Audio #vdg230822
Da ascoltare se oggi vai di fretta...
#audiovangelo by silvestrini
Mt 23,23-26
silvestrini.it
24 views02:15
Aprire / Come
2022-08-23 05:15:55 Vita #actio
Continua da ieri il discorso dei guai contro gli scribi e i farisei e contro tutti coloro che li ìmitano nelle loro falsità e le loro ipocrisie. Essi curano l'esteriorità e trasgrediscono palesemente le prescrizioni fondamentali della legge divina. Trascurano la giustizia, la virtù che ci pone integri e praticanti davanti a Dio e testimoni autentici dinanzi agli uomini. La virtù che ci rende giusti con la vera adesione ai precetti del Signore, ci rende veraci e credibili perché portatori di verità, annunciate e vissute. Ci rende ancora veri dinanzi al nostro prossimo a cui indichiamo la strada giusta per andare a Dio. Non essendo in un rapporto di comunione con il Signore si trascura e si viene meno anche alla misericordia: càpita l'assurdo di sentir scandire condanne proprio da chi avrebbe più bisogno di perdono e di pietà. Chi non sperimenta la bontà del Signore e sempre portato alla rigidità verso gli altri. Anche ai nostri giorni succede di incontrare persone "troppo sante" per essere veramente testimoni di Cristo e della sua misericordia. Fanno parte della categoria antica degli scribi e dei farisei che imponevano pesi insopportabili agli altri. Infine, presi dalle esteriorità e induriti nel cuore, vengono meno anche alla bella virtù della fedeltà. È la perseveranza nel bene, la costanza negli impegni assunti, il senso del dovere da esplicare nei confronti del Signore e nei confronti del prossimo nei diversi stati di vita. Ai nostri giorni appare particolarmente urgente riscoprire le tre virtù di cui oggi il Signore ci parla. Viviamo infatti momenti in cui pare che la giustizia sia solo una chimera, una meta quasi irraggiungibile. Sappiamo quanta inquietudine genera la mancanza di giustizia anche solo nelle sue attuazioni umane. Proprio dalla mancanza di misericordia e dall'assenza del perdono sgorgano poi le peggiori lotte interminabili e vendette incrociate in diversi strati della nostra società. E' anche vero però che su molti aspetti dobbiamo iniziare da noi stessi. Non per niente il vangelo si conclude con il monito di Gesù: «pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!». Il Signore ce lo conceda.
A cura dei giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)
25 views02:15
Aprire / Come
2022-08-23 05:15:54 Contemplazione #contemplatio
Resta in silenzio per un momento...
16 views02:15
Aprire / Come
2022-08-23 05:15:53 Preghiera #oratio
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

O Dio, che nell'incarnazione del tuo Figlio hai riconciliato il mondo con te, conservaci sempre nella tua pace, guardaci con benevolenza e riempici dei tuoi beni. Per Cristo nostro Signore. Amen
17 views02:15
Aprire / Come
2022-08-23 05:15:52 Meditazione #meditatio
Non abbiamo virtù, non perché è difficile, ma perché non vogliamo. Non abbiamo pazienza, perché non vogliamo. Non abbiamo temperanza, perché non vogliamo. Non abbiamo castità, per la stessa ragione. Se lo volessimo, saremmo santi, ed è molto più difficile essere ingegnere che santo. Se avessimo la fede!
Vita interiore, vita dello spirito, vita di preghiera: mio Dio, quanto deve essere difficile! Niente affatto! Togli dal cuore ciò che disturba, e troverai Dio. Con ciò, tutto è fatto. Spesso cerchiamo ciò che non c’è, e, al contrario, non ci rendiamo conto del tesoro che ci sta vicino. Così con Dio, che cerchiamo nelle cose più complicate, e più sono complicate meglio sono. E invece Dio è dentro di noi, e là non lo cerchiamo! Raccogliti dentro di te; guarda il tuo nulla; guarda il nulla del mondo; mettiti ai piedi di una croce e, se sei semplice, vedrai Dio. (…)
Se non troviamo Dio nell’anima, è perché non vogliamo. Abbiamo un tale cumulo di pensieri, distrazioni, inclinazioni, desideri, vanità, presunzioni, abbiamo tanto ‘mondo’ dentro di noi, che Dio si allontana. Ma dal momento che lo vogliamo, Dio riempie l’anima in tal modo che bisogna essere ciechi per non vederlo. Un’anima vuol vivere secondo Dio? Tolga tutto quanto non è lui, e sarà fatto. E’ relativamente facile. Se lo volessimo, se lo chiedessimo a Dio con semplicità, faremmo grandi progressi nella vita dello spirito. Se lo volessimo, saremmo santi, ma siamo così sciocchi che non lo vogliamo; preferiamo perdere tempo in stupide vanità.
Martedì 23 Agosto : San Rafael Arnaiz Baron
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Aprire / Come
2022-08-23 05:15:51 Commento #lectio
Gesù ha appena detto che è difficile salvarsi. Lo dice in maniera iperbolica, paradossale: “È più facile che un cammello entri per la cruna di un ago”. Cioè è praticamente impossibile. Impossibile per i ricchi, ma non solo, perché ciascuno ha le sue ricchezze, i suoi tesori ben nascosti cui è difficile rinunciare. Impossibile per il giovane che è stato chiamato da Gesù e non risponde a questa chiamata e se ne va via rattristato, ma molto difficile anche per chi ha risposto alla chiamata, per noi che abbiamo seguito Gesù.
“Allora Pietro prende la parola”, e la prende anche a nome nostro, ponendo una strana domanda, se presa alla lettera: “Che ne sarà di noi?”. Ecco, ci sono gli “altri”, quelli che non hanno aderito a Gesù e alle esigenze del vangelo. Ma noi invece sì: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”. Noi abbiamo giustamente qualche cosa da vantare. Ebbene, niente è garantito neppure per noi. Anche noi ignoriamo che ne sarà di noi. Anche noi non possiamo essere certi di una riuscita migliore. Al contrario, la riuscita mondana è proprio quella del giovane ricco: in questo senso, noi possiamo soltanto registrare un vuoto, una mancanza, una privazione.
Per noi – dice Gesù - non si può parlare di una riuscita, ma si deve parlare di una “rigenerazione”; in greco si dice palinghenesìa, alla lettera una “nuova nascita”, cioè una fioritura personale. Ma questa rigenerazione non è un fatto puramente interiore, “spirituale”. È la promessa di una moltiplicazione di rapporti interpersonali, perché il regno di Dio non è soltanto “dentro” di noi, ma anche “tra” di noi, nel rapportarsi degli uni con gli altri. Il regno di Dio è uno spazio di comunione, e questa comunione comincia già ora, nella storia, nelle nostre relazioni di ogni giorno: è il “centuplo” promesso di case e fratelli e sorelle e padri e madri e figli e campi. In questo senso, ci sono dei “primi”, nella scala sociale, nella riuscita mondana, che in realtà sono ultimi; e ci sono degli “ultimi”, nella considerazione umana, che in realtà sono primi agli occhi di Dio.
Notiamo, però, una cosa. Matteo, come sappiamo, riscrive Marco, che è il vangelo più antico. Ora, Marco distingue nettamente tra il “centuplo adesso, in questo tempo” e “la vita eterna nel tempo che verrà” (cf. Mc 10,30). Matteo, invece, non fa la stessa distinzione. Lui scrive: “riceverà il centuplo e avrà in eredità la vita eterna”. Le due cose sono, per così dire, pressoché identiche o, perlomeno, simultanee, coordinate: il centuplo è già ora la vita eterna, una vita vera, autentica, che non può venire meno. Del resto, possiamo chiederci: quando inizia la vita eterna?
Tuttavia, c’è una condizione a questa moltiplicazione dei nostri rapporti fraterni, che Marco precisa, mentre è omessa da Matteo. Marco dice: “Riceverà il centuplo… insieme a persecuzioni”. Le persecuzioni, le umiliazioni, le contraddizioni, fanno parte indissociabile del centuplo promesso. “È necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio” (At 14,22). La rigenerazione non fa astrazione dalle persecuzioni, non prescinde dai nostri fallimenti: è proprio la nostra rinascita, la nostra risurrezione quotidiana.
fratel Alberto, monastero di Bose
22 views02:15
Aprire / Come
2022-08-23 05:15:50 Mt 23,23-26 #vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».
Parola del Signore
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2022-08-23 05:15:49 Letture #lezionario
1ª lettura: 2Ts 2,1-3
Salmo: Sal 96
2ª lettura: Eb 12,5-7.11-13
Vangelo: Mt 23,23-26
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Aprire / Come
2022-08-23 05:15:47 CHE NE SARÀ DI NOI? #vdg230822
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