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SICCITÀ: DI MALE IN PEGGIO Da Roma fino a Mogadiscio Siccit | Fridays for Future • Milano

SICCITÀ: DI MALE IN PEGGIO

Da Roma fino a Mogadiscio
Siccità dilagante. In tutto il mondo si registrano ondate di calore record che mettono a rischio risorse idriche e raccolti. In Portogallo, il maggio più caldo degli ultimi 92 anni ha causato una siccità severa nel 97% del paese. Anche in Italia, lo scorso mese è stato il secondo più caldo degli ultimi 220 anni. Così il Po vive la più grave secca dal secondo dopo guerra e 125 comuni limitrofi hanno chiesto l’interruzione dell’erogazione d’acqua potabile nelle ore notturne.
Fuori dall’Europa la situazione non cambia. Pure in California si raziona l’acqua che manca a causa di una Sierra Nevada resa ben poco “nevada” dal caldo. E Somalia, Etiopia e Cile vivono la siccità più grave degli ultimi decenni.

Gli aridi numeri
La siccità non è una novità per molti paesi. Ma la sua frequenza, durata e intensità è in costante crescita a causa del cambiamento climatico. Nel 2020 fino al 19% della superficie terrestre globale è stata colpita da siccità estrema: un valore che tra il 1950 e il 1999 non aveva mai superato il 13%.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, di questo passo i 3,6 miliardi di persone che oggi vivono in aree con scarsità d'acqua per almeno un mese all’anno, diventeranno 4,8 miliardi entro il 2050. E ad ogni aumento di un grado della temperatura media globale corrisponde una riduzione delle rese agricole: grano -6%, riso -3% e mais -7%. Insomma, la crisi alimentare mondiale di quest’anno potrebbe diventare cronica.

Per COlPa di chi?
A novembre, la COP26 aveva rilanciato lo sforzo internazionale per la lotta al cambiamento climatico. A distanza di otto mesi, poco è cambiato. 94 paesi su 196 hanno presentato nuovi piani climatici ma insieme rappresentano solo il 22% delle emissioni globali.
L’impegno a ridurre gradualmente i sussidi ai combustibili fossili si è tradotto in un loro aumento nel 2021. Così come quello per fermare entro il 2030 la deforestazione che in Brasile è aumentata del 69% nel 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Una delle poche buone notizie arriva dalla Cina: le emissioni di Co2 sono in calo da tre trimestri consecutivi come non accadeva da un decennio.
Una performance però viziata dai continui lockdown nel paese. Per quanto la natura continuerà a salvarsi da sola?

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