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Non hanno voglia di fare un cazzo! Stanno sul telefono tutto i | Expanda - Canale Pubblico -

Non hanno voglia di fare un cazzo!
Stanno sul telefono tutto il giorno!
Non escono mai di casa!


Quante altre lamentele hai sentito che parlavano di quanto pelandroni e scansafatiche siano i giovani di oggi?

Se hai dai 20 ai 30 anni, forse ti sei sentito rivolgere queste parole più volte.

Ti capisco.
E capisco anche i genitori frustrati che non sanno cosa fare.
Capisco entrambi.

Eppure non possiamo andare avanti con genitori frustrati che vedono i propri figli marcire in casa a 25 o 30 anni.

Quali sono le cause di tutto questo?

Non possiamo semplicemente dare la colpa ai giovani di oggi, nemmeno addossarci le colpe della loro condizione.

Dobbiamo capire che come collettività abbiamo sbagliato tutto.

Lo diceva già Pasolini che saremo finiti così. Ci hanno avvertito in tanti che saremmo finiti ad essere succubi del mondo di superficie, delle multinazionali e della cultura della non cultura.

Eppure siamo andati avanti imperterriti nella corsa al profitto, all’ottenimento di cose, al comfort e alla vita normale: sposati, fai figli, metti su famiglia, compra la casa, timbra il cartellino, vai in vacanza, compra la macchina, la tv, la moto, consumati negli anni di stress, mangia medicine, vai in pensione e muori.

E oggi, di fronte a milioni di giovani che si ribellano a quella vita di merda, ci lamentiamo.

Dovremmo essere felici che le nuove generazioni non sappiano abbassare la testa di fronte ad un sistema putrido, obsoleto e antiquato.

Quello che però mi turba, è l’alternativa che gli abbiamo dato: un mondo superficiale fatto di apparenza, successo materiale e di finzioni deliberatamente passate come verità.

Poi ci stupiamo se vogliono diventare influencers o passano le giornate di fronte alla playstation a 30 anni o su Instagram a sperare di avere gli addominali di Ronaldo o la casa di 50cent.

Bisogna costruire una alternativa sana.
Ma quale?

Io ne ho basta di modelli esterni, e personalmente non mi sono mai serviti.

Non ho sviluppato una chiara direzione nella mia vita seguendo dottrine particolari o set di credenze confezionati per me.

Oggi non mi sento sicuro di me e di chi sono grazie alla persuasione di evangelisti di qualche strano nuovo modo di vivere new age o di qualche setta o culto.

Oggi mi sento coinvolto in un proposito di vita, in una missione di vita, e non mi sento così perché ho seguito la massa di pecore morte che pian piano cammina verso il precipizio.

Il modello che ho seguito è mio e di nessun altro.
I valori che guidano la mia vita sono miei e di nessun altro.
Le credenze che potenziano la mia azione sono mie, così come l’intento che sorregge la mia presa di responsabilità giornaliera.

I giovani di oggi non hanno più bisogno di qualcuno che gli dice cosa fare.
Hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a scoprirselo da soli, il proprio destino.

Per questo noi di Expanda stiamo lavorando per sviluppare dei contenuti da lanciare presto proprio con questo intento:
Accompagnare spalla a spalla l’individuo a sviluppare una sana e chiara direzione per se e per chi gli sta attorno.

Se vogliamo creare un mondo nuovo bisogna lavorare oggi, quando ancora abbiamo energie e focus, per conoscere noi stessi, determinare chi siamo, cosa vogliamo e realizzare noi stessi nella vita.

Più passa il tempo e meno chance abbiamo di fiorire in esseri umani completi e attualizzati.

Se hai dai 20 ai 30 anni, lascia un commento con la tua reazione a questo post appena letto. Vigliamo sapere cosa ne pensi.