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Nell’introduzione al suo prezioso volume Cinema e Società (Tab | EreticaMente

Nell’introduzione al suo prezioso volume Cinema e Società (Tabula Fati, 2020) il critico cinematografico Riccardo Rosati – producendo l’esempio di un saggio di Mario Praz (1896 – 1982) – ci informa con sintesi e precisione qual è l’obbiettivo del suo lavoro, ideale continuazione e complemento di una sua precedente opera, Lo schermo immaginario (Tabula Fati, 2016): definire una compiuta “idea di cinema”, agganciandosi alla “disciplina della comparatistica” in critica letteraria (Praz). “Idea di cinema” come “idea politica”? Anche. Infatti, chiudendo l’introduzione, Rosati spiega:

Ci auguriamo che i nostri pensieri eterodossi possano almeno incoraggiare a considerare la Settima Arte quale un medium comunicativo aperto a tutti, e non un semplice feudo della critica specializzata, che detta canoni perlopiù non condivisi dal pubblico. Da qui, la scelta del titolo: “Cinema e Società”, con entrambi i sostantivi che lo compongono con la lettera iniziale maiuscola. Perché? Semplice, poiché la società ha costantemente influenzato il cinema, e quest’ultimo ne ha puntualmente rappresentato ogni singola sfaccettatura. Per parlare di un film, differentemente che per un quadro o un romanzo, sono sufficienti gli occhi e tanta sana curiosità. Forse è questo l’unico messaggio “politico” presente nel volume, il pensare con la propria testa, visto che se una pellicola appartiene al pubblico, allora anche una Nazione è della sua Popolazione; lo spettatore in sala o l’elettore che si reca al voto deve ricordarsi che ha delle precipue responsabilità: sapere giudicare e avere una opinione.

https://www.ereticamente.net/2022/06/una-lettura-di-cinema-e-societa-di-riccardo-rosati-a-cura-di-francesco-g-manetti.html