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La linguistica romanza si sviluppa parallelamente a quella ind | EreticaMente

La linguistica romanza si sviluppa parallelamente a quella indoeuropea. Una certa parentela fra le lingue romanze fu intuita nel De Vulgari Eloquentia da Dante che credeva fosse causata dalla Torre di Babele. Dante nota anche che tutti i dotti d’Europa scrivono in latino, che Dante crede sia sempre stata una lingua artificiale creata dai dotti per capirsi internazionalmente. Il primo in epoca moderna a tentare una spiegazione sulle affinità delle lingue romanze fu in francese Francois Raynouard che pubblicò una scelta di poesie provenzali e ne fece seguire un’opera chiamata “Lessico romanzo sulla poesia dei trovatori”. Raynouard suscita l’interesse di vivaci intellettuali come Goethe, che nel 1817 aveva tutte le sue opere. Friedrich Diez, altro fondatore della filologia romanza, sembra che nell’aprile del 1818 fosse andato a trovare Goethe in pellegrinaggio come facevano gli altri romantici. Goethe gli consigliò di dedicarsi alla filologia romanza, intravedendone il potenziale letterario. Diez vede solo sei lingue romanze: italiano, romeno, spagnolo, portoghese, francese e provenzale. Tutte hanno nel latino la principale fonte, ed è il primo ad affermarlo, poiché Raynouard sosteneva che dal provenzale fossero derivate le altre lingue. Non si fa menzione di dialetti, non apprezzati dai dotti perché legati all’oralità. Il primo dialettologo fu Graziadio Isaia Ascoli. Il latino che continua nelle lingue romanze è quello parlato.

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