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OBBLIGO VACCINALE SANITARI: PRECISAZIONI CORLIVA-VACCIPIANO ( | CoRLiVa - Canale Ufficiale

OBBLIGO VACCINALE SANITARI: PRECISAZIONI CORLIVA-VACCIPIANO (10.9.2021)

Riguardo l'obbligo vaccinale per chi svolge professione sanitaria, negli ultimi mesi siamo spesso stati interrogati in merito a diverse strategie proposte, da applicare in sede vaccinale o costituite da risposte da fornire alle PEC ricevute da ATS. Indipendentemente dal valore degli argomenti proposti, tali strategie non hanno la forza di bloccare l'iter che conduce alla sospensione del professionista che decide di non sottoporsi alla vaccinazione. I contenuti che tali strategie propongono, invece, potrebbero rivelarsi utili in sede giudiziaria, come argomenti accessori. Azioni come recarsi al centro vaccinale con documentazione (o richiedere che venga fornita documentazione o far verbalizzare ai carabinieri l'andamento del colloquio oppure, infine, sostenere che i prodotti vaccinali non siano idonei a ottemperare all'obbligo) non implementano gli argomenti che sono già utilizzabili in sede giudiziaria. Allo stesso modo, si rivelano inefficaci i tentativi di rispondere alla PEC della ASL chiedendo di fornire dati circa la sicurezza dei vaccini.
E' solo ricorrendo al TAR che tutti questi argomenti troverebbero sede idonea alla loro discussione.

Pertanto, per chi non è intenzionato a ricorrere al TAR, queste strategie (o altre) hanno utilità solo nella misura in cui riescono eventualmente a rallentare l'iter che conduce alla sospensione. Ognuno utilizzi quelle che preferisce. Noi ci limitiamo a sostenere, come sempre, che un atteggiamento ostile e provocatorio, finalizzato a mettere pressione, minacciare o persuadere medici e ASL, è per lo più inutile (se non decisamente controproducente) perchè le ASL sono in primo luogo chiamate ad applicare la legge (per quanto ingiusta) e a seguire le indicazioni ministeriali.

Il ricorso al TAR, pur essendo la via di elezione per la risoluzione della controversia, non garantisce comunque il buon esito, a causa non solo delle normali incognite di ogni azione giudiziaria, ma anche della temporaneità della norma che impedisce al cittadino il diritto di difendersi. Inoltre, ha costi che ne scoraggiano l'utilizzo. Ravvisiamo 3 importanti motivi per cui ricorrere al TAR potrebbe avere significato anche in questo contesto di transitorietà:
1) perchè darebbe la possibilità di vedere riconosciuti importanti principi costituzionali;
2) perchè potrebbe riconoscere il diritto al risarcimento dei danni subiti a causa della sospensione dall'attività lavorativa;
3) perchè potrebbe essere il luogo dove contestare le linee guida ministeriali che impediscono il differimento o l'esonero dalla vaccinazione ad ampie popolazioni cliniche particolarmente a rischio di danno da vaccino.

La tutela di questi principi potrà però essere più efficacemente promossa qualora il Governo interrompa l'utilizzo di provvedimenti temporanei, emanando una legge definitiva sulla questione vaccinale (le cui sanzioni potranno più efficacemente essere impugnate). A questo proposito, non possiamo che attendere il 31.12.2021 per verificare le intenzioni della politica nazionale a riguardo. In conclusione, CoRLiVa e VacciPiano ritengono che, considerando la rapidità inusuale con cui si susseguono i diversi provvedimenti, non sia ancora giunto il momento di avviare campagne di opposizione anche perché non è possibile, a nostro avviso, proporre delle azioni ‘collettive’. Inoltre, avendo sempre profondo rispetto per gli sforzi compiuti dai nostri sostenitori, riteniamo prezioso il vostro contributo economico e desideriamo coinvolgervi in iniziative con buona probabilità di riuscita, piuttosto che tentare azioni dettate dalla frustrazione.
Allo stato attuale, quindi, ognuno dovrà scegliere se intraprendere o meno azioni individuali. Un ricorso avrebbe oggi senso anche "scommettendo" sulla proroga dell'attuale impianto normativo dopo il 31.12.2021: nel caso ciò avvenisse, la sentenza del TAR giungerebbe in tempo utile e su una norma ancora vigente, per cui i suoi effetti sarebbero attivi e, in caso di sentenza positiva,