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A Berlino ha vinto il referendum sugli espropri: è lotta per i | le città sono di chi le abita

A Berlino ha vinto il referendum sugli espropri: è lotta per il futuro delle città

Negli ultimi anni a Berlino è esplosa una bolla immobiliare che ha portato a forti rincari degli affitti. Dopo anni di lotta, con un referendum i berlinesi hanno proposto di espropriare dieci grandi società immobiliari per fermare la speculazione.

Ieri 26 settembre è stata una giornata campale per gli elettori berlinesi. Non solo hanno votato per rinnovare il parlamento federale, quello comunale, i consigli e le circoscrizioni, ma sono stati chiamati ad esprimersi anche su un referendum che propone l’esproprio di 200 mila alloggi. Il referendum, pur non vincolante legalmente ma solo indicazione di una “volontà politica dei cittadini”, ha vinto con una solida maggioranza di sì: con il 96% dei voti scrutinati, il 56,4% degli elettori si è detto a favore dell’esproprio. Per i risultati definitivi bisognerà aspettare ancora qualche ora, probabilmente, perché ieri a Berlino ci sono state diverse difficoltà con il voto. Starà ora al Senato di Berlino decidere come reagire a questa manifestazione della volontà popolare.

Gli alloggi sono proprietà di circa dieci grandi società immobiliari, dove per grande si intende qualsiasi società possieda più di tremila appartamenti. La più grande, Deutsche Wohnen, ha dato il nome alla campagna che ha promosso il referendum, intitolata DWE – Deutsche Wohnen Enteignen (Espropiare Deutsche Wohnen). Le altre società sono Vonovia, Ado, Covivio e Akelius più alcune minori.

Gli attivisti di DWE accusano i grandi proprietari immobiliari di essere responsabili di un aumento degli affitti incontrollato — la cosiddetta Mietenwahnsinn — che spinge le famiglie a basso reddito, gli studenti e sempre di più anche i professionisti meno ricchi a cercare casa in quartieri periferici e mal collegati come Marzahn. Le domande che pongono gli attivisti, oltre a sottolineare il problema dell’esclusione sociale, riguardano quale modello di sviluppo futuro si prevede per una città come Berlino, in cui l’80% degli abitanti non ha una casa di proprietà e vive in affitto.