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L’assurda campagna di demonizzazione contro i monopattini elet | le città sono di chi le abita

L’assurda campagna di demonizzazione contro i monopattini elettrici

Da qualche settimana sembrano diventati il principale pericolo della viabilità cittadina, mentre le automobili continuano tranquillamente a monopolizzare il traffico.

C’è un nuovo nemico che minaccia la sicurezza delle città italiane: veloce e silenzioso, sfreccia per le strade seminando il caos, terrorizza anziani e bambini, toglie il sonno agli onesti amministratori comunali. È lui: il monopattino elettrico.

Da qualche mese, le notizie relative a incidenti stradali che coinvolgono i monopattini elettrici si sono moltiplicate, con una risonanza mediatica che li ha fatti uscire dalle pagine delle cronache locali per catapultarli direttamente al centro del dibattito politico. Nelle ultime settimane è stato un crescendo, sull’onda emotiva di due tragiche notizie di cronaca: la morte di un ragazzino di 13 anni a Sesto San Giovanni, caduto dal monopattino elettrico di un amico che gliel’aveva fatto provare, e quella di un trentaquattrenne a Roma, morto pochi giorni fa in seguito allo scontro con un’auto.

Le ragioni di questa campagna di demonizzazione non sono difficili da intuire: con il loro successo guadagnato in così poco tempo, i monopattini elettrici hanno iniziato a trasfigurare in maniera evidente il modo di intendere gli spostamenti in città, andandosi a scontrare — spesso in senso reale e non figurato — con una viabilità storicamente pensata quasi unicamente per le automobili. La prepotenza con cui i monopattini hanno cominciato a reclamare per sé le strade dà fastidio, e ha scatenato la reazione del blocco politico che da sempre difende la viabilità automobilistica.