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'Dispiace per quello che non ha potuto studiare, andava così b | Weltanschauung Italia

"Dispiace per quello che non ha potuto studiare, andava così bene a scuola, invece doveva lavorare perché..."
Quante volte abbiamo sentito questo ragionamento?
In alcuni casi può essere vero, ma al contrario invece, quanti ne abbiamo visti sprecare la loro vita ed il loro eventuale "talento" sia lavorativo che sportivo perché "dovevano studiare"?

Quanti giovani ad esempio sono promettenti atleti, ma gli viene sostanzialmente imposto, come implicita e subdola manipolazione, che quello che fanno è solo un hobby ma "quello che conta è finire gli studi".
E così magari uno sportivo, invece che fare una carriera da professionista con la quale avrebbe campato a vita facendo qualcosa che ama, finisce per prendersi un diplomuccio o una laureetta, per trascinare la sua vita in un noiosissimo ufficio o una stressante azienda, relegando quella che era la sua stessa via al venerdì sera con gli amici a calcetto o allo sparring in palestra. Non sarà mai realmente soddisfatto e continuerà a ripetere "eh ma sai lo studio è importante...", finendo per trasmettere ai propri figli lo stesso atteggiamento distruttivo e portatore di totale infelicità e insoddisfazione.