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Ancora oggi, dopo un anno e mezzo, si discute sulle decisioni | Weltanschauung Italia

Ancora oggi, dopo un anno e mezzo, si discute sulle decisioni che dovrebbero fermare il contagio. Che puoi non contagiare al bancone, ma farlo da seduto. Ancora oggi, dopo un anno e mezzo, si parla di incapacità. Di classe politica impreparata, e incompetente. Nell'affrontare il contagio, ovviamente. Nei gruppi, si affollano tesi su tesi, di virologi su virologi - bulgari, neozelandesi, congolesi -, che farebbero impallidire l'album delle figurine con cui pensavamo di ritrarre i nostri virologi da salotto.
Siamo caduti in un gioco più grande di noi. Informazioni mirate, per provocare discussioni infinite, sempre uguali. Se c'è una cosa, che è stata finora dannosa, è il pensiero critico nel terreno pandemico. E' stato come entrare in un labirinto, disegnato da altri. Per far andare in corto circuito il cervello.
Eppure, non serviva nessuna raccolta di informazioni per capire. Nel momento in cui hai un elicottero sulla tua testa, e ti dicono che 'devi' curarti, mentre stai bene, cosa non si comprende? Non c'è bisogno di nessuno che debba dimostrarti che non sei contagioso, né malato. Lo dovremmo sapere da noi. Noi, invece, preferiamo seguire le tesi sul contagio.
Il cervello andato in poltiglia.