2022-02-10 19:15:14
NEL SILENZIO DEI MEDIA, LA MAGGIORANZA MODIFICA LA COSTITUZIONE PER TRASFORMARE LA QUESTIONE AMBIENTALE IN UN CAVALLO DI TROIA DELL’UNIONE EUROPEA
Incredibile a dirsi, ma ogni tanto in Parlamento si torna a parlare di Costituzione: non per fare "mea culpa" sui diritti calpestati o sulle decine di articoli disapplicati e bypassati con i peggiori espedienti negli ultimi due anni, bensì per creare le premesse del prossimo golpe economico per mano dell’Unione Europea.
I media ne hanno parlato in maniera estremamente approssimativa, limitandosi a dire che "la tutela dell'ambiente entra in Costituzione" come se fosse un'iniziativa di puro buon senso, universalmente condivisibile e priva di implicazioni. Un po' come quelli che dicono che vorrebbero eliminare la fame nel mondo: un bel modo per ripulirsi la coscienza e sembrare socialmente impegnati, anche se poi fanno finta di non vedere gli anziani che rovistano nei bidoni della spazzatura.
Considerato il momento storico, tuttavia, questa riforma non può essere presa tanto alla leggera ed è il motivo per cui Italexit non l’ha votata. La modifica degli articoli 9 e 41, che aggiunge formulazioni specifiche a favore dell'ambiente, della salute e delle generazioni future, non fornisce alcun criterio oggettivo per stabilire rispetto a chi e cosa debbano essere sviluppate queste "tutele" e lascia campo libero a pericolose storture. Fino a dove può spingersi la "tutela dell’ambiente", per esempio?
Si parla sempre più frequentemente di possibili "lockdown energetici" in Europa mentre a Bruxelles, come Italexit denuncia da mesi, stanno preparando una direttiva che intende impedire la vendita o l'affitto di case e immobili che non soddisfano determinati requisiti di classe energetica. Lo scenario che ci aspetta da questo punto di vista è catastrofico: 60 milioni di italiani al buio e il crollo del mercato immobiliare, ma con la possibilità, per chi sarà l’esecutore materiale di questa strage economica, di nascondersi dietro ai vari "Ma lo stiamo facendo per tutelare l’ambiente! Guardatevi la Costituzione: è scritto lì!". Per non parlare di tutti i possibili sviluppi ulteriori: nell’epoca del controllo permanente e dei "diritti a scadenza", non ci va molto ad immaginare un futuro pericolosamente simile a quello del sistema di credito sociale imposto in Cina. Il precedente del Green Pass rischia, insomma, di trasformarsi nella "nuova normalità": oggi ti concedono il diritto di lavorare e vivere se hai fatto un numero sufficiente di dosi, domani potrebbe essere in base qualsiasi altro parametro stabilito, di volta in volta, dal Governo.
"Signora, vedo dal suo QR Code che lo scorso mese ha un po’ esagerato con le luci accese in casa… Ma non li legge i giornali?! Qui c’è l’ambiente da salvare! Torni tra qualche settimana e vediamo se nel frattempo si sarà meritata la pensione". In questa società distopica noi non intendiamo viverci: la difesa dell’ambiente è senza dubbio una battaglia importante e necessaria, ma proprio per questa ragione deve essere inquadrata in un perimetro chiaro ed univoco anziché essere elevata a nuova, ipocrita, ideologia con cui accelerare il processo di distruzione dell'Italia.
#Italexit
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