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Una notte speciale 'Sta arrivando una notte magica' mi diceva | 🌍 𝐕𝐎𝐂𝐈 𝐃𝐀𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐓𝐑𝐀𝐃𝐀 🌎

Una notte speciale

"Sta arrivando una notte magica" mi diceva così, quando ero piccolina, mio padre la sera di ogni 23 giugno, mentre preparava l'acqua di San Giovanni.
Poi citava leggende popolari antiche che raccontavano tutte, anche se con parole diverse, lo stesso fatto straordinario, ossia che durante la notte tra il 23 e il 24 giugno il sole si univa in matrimonio con la luna e che per questo motivo dal cielo si riversavano sulla terra, e in particolare su erbe, piante e fiori, speciali forze benefiche.
Il babbo, allora, spiegava che era usanza dei nonni, dei bisnonni e di quelli prima di loro, ogni 23 giugno dopo il tramonto raccogliere diverse varietà di erbe aromatiche e diversi tipi di fiori selvatici per metterli in una grande bacinella con dell'acqua. Questa poi veniva lasciata all'esterno per tutta la notte, così che potesse assorbire la rugiada del mattino, capace di donare le proprietà curative, e la mattina del 24 giugno, festa di San Giovanni, l'acqua profumata veniva usata per lavare mani e viso e ciò serviva ad augurare salute e fortuna.

Ho visto preparare per tanti anni quest'acqua da mio padre ogni sera del 23 di giugno
ed era bellissimo al mattino poi sciacquarsi il viso ed essere avvolta dagli aromi. Adesso che lui non c'è più e che io da tempo vivo in città penso con tanta nostalgia a questo momento speciale dell'anno che condividevamo ogni sera del 23 di giugno e vorrei con tutto il cuore che potesse farne esperienza un giorno non troppo lontano anche il mio bambino.

Il procedimento è davvero molto semplice. Si raccolgono le erbe e i fiori selvatici: calendula, papaveri, ginestre, iperico, lavanda, camomilla, petali di rose, salvia, mentuccia, malva, finocchio selvatico, rosmarino, alloro, timo. E non devono mancare le foglie di noce, papà diceva che non possono essere sostituite o dimenticate "assolutamente!".
Si mette tutto in un catino, anzi preferibilmente in una grande ciotola di vetro, e si lascia fuori per tutta la notte (almeno 10-12 ore).
Tradizione vuole che si reciti una preghiera, sia quando si raccolgono le erbe e i fiori, sia prima di lavarsi le mani e il viso con quest'acqua la mattina del 24, festa dedicata a San Giovanni Battista.

La preghiera, l'intento benevolo, è il vero centro di questa festa cristiana che affonda, però, le sue radici in precedenti e più antiche celebrazioni pagane che si svolgevano in questo particolare periodo dell'anno in cui la natura giunge al massimo del suo splendore e allora si facevano rituali propiziatori per proteggere i raccolti dagli eventi meteorologici avversi come grandine, temporali o siccità.

La notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 di giugno, è quindi ricca di significato e, proprio per questo, è speciale. È una tradizione che nelle campagne è stata tramandata per anni di generazione in generazione e che non dovrebbe andare perduta.
Le tradizioni sono importanti: danno senso e profumo alla vita, rendono i luoghi e i giorni unici e speciali.
In questo mondo ipertecnologico che sembra volerci senza identità e radici, le tradizioni invece ci distinguono.
Per questo vanno protette e rafforzate. Il ricordo e il rispetto di valori semplici e genuini ci aiutano a essere persone più centrate e aiutano anche la società a uno sviluppo più equilibrato.

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VB



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