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Talebani e limiti alla libertà di stampa, chi non ne ha parlat | RangeloniNews

Talebani e limiti alla libertà di stampa, chi non ne ha parlato ultimamente? Silenzio invece per la messa al bando di giornalisti e quotidiani nella "democratica" e vicina Ucraina

Per volere del presidente Zelensky sono state introdotte ufficialmente nuove sanzioni nei confronti di media ritenuti scomodi. Questa volta la ghigliottina mediatica ha colpito il giornale online “Strana.ua” e gli spazi online del noto blogger Anatolij Sharij, perseguitato in patria e costretto all’esilio in Spagna. Stessa sorte potrebbe toccare prossimamente al canale televisivo “Nash” (Nostro).

Pochi mesi fa, di punto in bianco, le autorità di Kiev avevano imposto la chiusura di tre noti canali televisivi. Queste misure erano state criticate da un rapporto dell’ONU in quanto contrarie agli "standard internazionali sui diritti umani”, mentre allo stesso tempo avevano ricevuto il sostegno ufficiale degli Stati Uniti.

La repressione dei media prosegue di pari passo con quella effettuata nei confronti di esponenti politici critici verso il governo. Secondo sondaggi riportati da Interfax-Ucraina, il 62,8% degli ucraini ritiene "assolutamente negativo" l’operato del proprio presidente e solamente il 6,9% ritiene che Zelensky possa migliorare la situazione vigente nel Paese.

Tutto questo prosegue sotto gli occhi accondiscendenti di buona parte di quel mondo che ha la pretesa di autodefinirsi “civile e democratico”. Oggi, infatti, a Kiev si sta svolgendo il summit “piattaforma di Crimea” a cui hanno preso parte 10 presidenti di paesi NATO e UE; 4 primi ministri; 13 ministri degli esteri (per l’Italia presente il sottosegretario Della Vedova); il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e diverse altre cariche istituzionali.