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Elezioni al fronte Per la prima volta la popolazione del Don | RangeloniNews

Elezioni al fronte

Per la prima volta la popolazione del Donbass ha la possibilità di partecipare alle elezioni del Presidente della Federazione Russa.

Come già avvenuto in occasione del referendum per l’adesione alla Russia sono state organizzate commissioni itineranti per evitare assembramenti e consentire di votare anche alle persone che per vari motivi non possono raggiungere i seggi.

Dopo aver dato un’occhiata ai seggi di Donetsk e Yasinovataya raggiungo Avdeevka, dove ancora un mese fa vigeva il controllo ucraino. Anche qui le persone che hanno già ottenuto la cittadinanza russa possono votare.

I membri della commissione elettorale itinerante indossano elmetti, giubbotti antiproiettile e viaggiano a bordo di un fuoristrada blindato, che se avvistato dai militari ucraini potrebbe diventare un bersaglio.

Ad Avdeevka sono rimaste circa mille persone, la situazione è un pochino meno tesa rispetto a qualche settimana fa, ma la pace e la normalità rimangono sogni remoti. I combattimenti proseguono non lontano dalla periferia. Periodicamente si sentono fischi e le successive esplosioni, talvolta ad una distanza tale da destare preoccupazione. Anche i droni sono una minaccia frequente che si può manifestare in qualsiasi luogo e momento.

Girando per Avdeevka sono rimasto sorpreso dal quantitativo di persone che emergevano da tutti gli angoli di questa questa cornice spettrale con il desiderio di esprimere il proprio voto. Vedere per credere. Onestamente non mi aspettavo così tanto interesse ed entusiasmo nei confronti di una questione che apparentemente potrebbe non sembrare prioritaria in un contesto dove ogni edificio testimonia l’intensità del conflitto e dove non poche persone hanno perso la propria casa, al netto di tutti i rischi già citati. Eppure per le persone che ho incontrato queste elezioni sono un evento storico e simbolico al quale hanno voluto prender parte per principio. Del resto anche i soldati ucraini lo sapevano bene che gli abitanti rimasti in città aspettavano l’arrivo dei russi.