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Ucraina, anche l’ex consigliere dell’Ufficio del Presidente to | RangeloniNews

Ucraina, anche l’ex consigliere dell’Ufficio del Presidente torna a ricordare gli accordi falliti per volere della Gran Bretagna: Le proposte della Russia a Istanbul non erano male, Mosca non offrirà più tali condizioni

Alexey Arestovich, ex consigliere Dell'Ufficio del Presidente d’Ucraina, torna a commentare le recenti ammissioni di Arakhamia, capo della frazione parlamentare del partito di Zelensky, secondo il quale i negoziati per la pace con la Russia si sono interrotti dopo le pressioni di Boris Johnson.

"Facevo parte della delegazione ai negoziati a Istanbul, eppure non so come sia accaduto che abbiamo deciso di interrompere le trattative. Ricordo che dopo Bucha ci sono state molte discussioni emotive, si sosteneva che dopo quanto accaduto non era più possibile (accordarsi con la Russia, n.d.r.), ma la parte russa ha continuato a insistere nel cercare iniziative di pace. E le iniziative di pace di Istanbul erano molto buone. Hanno solo detto che per loro la NATO è una linea rossa", ha affermato Arestovich. "Se entreremo nella NATO è ancora da vedere, ma ora 300 mila persone sarebbero vive e metà Ucraina non sarebbe distrutta e minata. Non sarebbe convenuto accettare quegli accordi? Avevano addirittura concordato discussioni politiche sul futuro della Crimea! Per loro significava una sconfitta. Noi avevamo previsto delle concessioni, ma la somma delle loro concessioni era maggiore. Questo non accadrà mai più, loro spingeranno sempre di più".

A Kiev è ormai svanita la fiducia nei confronti della famosa controffensiva che avrebbe dovuto stravolgere le sorti del conflitto. Tornare a ricordare gli accordi saltati oltre un anno fa per volere di USA e Gran Bretagna è un tentativo di scaricare le proprie responsabilità sui mancati successi sul fronte. Inoltre queste dichiarazioni sottolineano nuovamente che l’Ucraina non può essere considerata in nessun modo un Paese sovrano ed indipendente e che la guerra è voluta (e conviene) prima di tutto dell’Occidente.

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