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ASHLI BABBITT: E' OMICIDIO POLITICO Il video che avevamo prece | Rivoluzione Romantica!🌹❤️

ASHLI BABBITT: E' OMICIDIO POLITICO
Il video che avevamo precedente postato sull'omicidio di Ashli Babbitt è stato cancellato da Facebook. Era ritenuto offensivo.
Noi riteniamo offensivo far sparire dalla discussione pubblica le prove di un omicidio politico. Ecco perché ci riproviamo con questo.

Abbiamo sentito molto parlare a sproposito, dicendo che era inevitabile visto che entrava in una zona vietata e considerato "l'assalto al Campidoglio", che i media e i democratici stanno cercando di far passare per un colpo di Stato con il progetto di uccidere congressisti e, addirittura, il vicepresidente Pence.

Basta guardare il video, però, per zittire chi parla a sproposito: la donna, è vero, stava entrando in un'area non autorizzata, forzando con altri manifestanti una porta. L'agente che ha sparato, però, non era in pericolo di vita, non era sotto minaccia, non ha sparato colpi di avvertimento ed ha sparato un solo colpo, come in una esecuzione, mirando ad una parte vitale.

E' curioso che i progressisti siano improvvisamente a favore di chi spara sui manifestanti (in questo caso specifico, peraltro, non si trattava neanche di una folla), da sempre abitudine propria delle dittature (militari). Tra commettere un reato ed essere assassinati c'è molta differenza, sembra che i progressisti lo dimentichino sempre e solo quando i manifestanti sono di un altro colore.

Noi non lo dimentichiamo mai.

E non ci facciamo neanche ingannare dal linguaggio di regime, che nei mesi scorsi ha fatto di tutto per nascondere le violenze sovversive delle manifestazioni "Black Lives Matter" ed ha passare per dittatoriale l'invocazione della Guardia Nazionale, mentre ora la invoca e straparla di colpo di Stato per una irruzione per lo più pacifica, con qualche sconto neanche lontanamente paragonabile a quelle violenze. Abbiamo addirittura assistito a manifestanti che passeggiavano nel Campidoglio con le bandiere, entrando nella sala delle Statue senza fare danni, sfilando indisturbati. Una situazione che, peraltro, aumenta parecchio i dubbi sulle ragioni politiche per cui la sicurezza abbia volontariamente fallito nel proteggere la "casa del popolo americano", in cui gli americani non sono poi così benvenuti.