IMPIANTO NEL BRACCIO DEI BAMBINI PER IMPEDIRGLI LA PUBERTÀ AVVIANDOLI AL CAMBIO DI GENERE Ok, mi esporrò per l'ennesima volta in modo schietto, pur consapevole del fatto che attirerò ulteriori antipatie da parte di chi la veda diversamente.
Viviamo in una società pregna di malati psichiatrici che, con metodi alla Bibbiano o attraverso le maternità surrogate,
hanno oggi dei figli.
Nei casi in cui si tratti di
coppie omogenitoriali si palesa il più vergognoso egoismo.
Alcuni di questi genitori, infatti,
sono terrorizzati dall'idea di trovarsi un giorno in casa dei figli adolescenti che possano giudicare in senso negativo le loro scelte di vita, intraprendendo la via della eterosessualità magari persino rinnegandoli. Tale folle preoccupazione si produce in un crimine che consta nel
perpetuare su questi bambini un vero e proprio lavaggio del cervello che li confonda
al punto da far credere loro di vivere una disforia di genere tale da dover ricorrere alla transizione in una età in cui, al massimo, si dovrebbe giocare a nascondino con i propri coetanei.
È così, pertanto, che acconsentiamo che le nuove generazioni crescano con il convincimento sbagliato che 'inclusivo' sia sinonimo di 'malattia psichiatrica negli adulti' che
induce disforie di genere in chi, magari, non ce le avrebbe mai avute. Ecco che si distrugge la vita a dei bambini cui si dovrebbe concedere la opportunità di vivere la propria pubertà liberamente e senza alcuna forma di condizionamento proveniente dalle derive psichiatriche dei propri familiari.
Chi se ne avvantaggia? Il sistema globale che da un lato compie una manovra di avvicinamento atta a
sdoganare temi sin qui inaccettabili (pedofilia e transumanesimo in primis) e che, nel contempo, pone un altro tassello al mosaico degli
strumenti di riduzione delle nascite. I lacchè del potere, quali le
multinazionali del farmaco e della sanità, incassano miliardi da questi nuovi segmenti di mercato del cambio di genere.
Ugo
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