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SICUREZZA E PREVENZIONE Prima di intraprendere un’escursione i | SUPERCHINE ADVENTURES 🤙🇮🇹

SICUREZZA E PREVENZIONE
Prima di intraprendere un’escursione in montagna, è bene informarsi sui tanti aspetti che questo tipo di attività è in grado di coinvolgere, da quelli
legati al tipo di ambiente (orografici) a quelle delle comunità che ci vivono e lavorano (antropici), climatici e infrastrutturali.

PIANIFICAZIONE E PREPARAZIONE DELL’ESCURSIONE
Scegliamo un percorso adatto alle capacità e al grado di allenamento, sia nostri che degli amici che verranno con noi: raccogliamo informazioni da chi già lo conosce, possibilmente direttamente sul posto (Sezioni CAI –
siti istituzionali) o cerchiamo su libri, riviste, guide.
Scelto il percorso, lo valutiamo con la scala delle difficoltà espressa dal CAI, poi proviamo a visualizzare l’itinerario sulla carta topografica. È comunque utile studiare l’itinerario nei minimi particolari osservando gli incroci con altri sentieri, l’orientamento, la lunghezza, il dislivello, la presenza di boschi, zone rocciose, prati, torrenti, canaloni, rifugi, malghe
e fontane. Nella scelta di un itinerario conviene sempre valutare anche l’esposizione dei versanti al sole (Sud o Nord), per decidere in quale stagione percorrerlo; teniamo anche conto del meteo: con tempo nuvoloso, ad esempio, sceglieremo percorsi a quote più basse, con vento teso eviteremo itinerari in cresta o con tratti esposti, con pioggia non andremo su tratti rocciosi, su pendii ripidi ed erbosi.
Oltre che più divertente, in montagna è opportuno essere sempre in compagnia, anche per la nostra sicurezza. Oltre a questo, facciamo sì che l’impegno fisico rimanga sempre al di sotto delle proprie capacità atletiche/fisiche; insomma, lasciamoci una “riserva”: se dovessimo trovarci in difficoltà avremo le forze per rimediare ad eventuali variazioni di percorso.
Scegliamo sentieri battuti e adeguatamente segnati, portiamo nello zaino la mappa della zona: se siamo poco esperti, preferiamo sentieri che attraversino luoghi antropizzati, dove ci siano qualche malga, rifugio o ricovero
di pastori, molto utili nel caso di imprevisti o variazioni meteo. Altra considerazione sono le ore di luce o visibilità del giorno: fondamentale essere giunti al punto di arrivo prima che scenda la sera, mai farsi cogliere dalla
notte! Oltre che alle evidenti difficoltà di procedere, eventuali interventi di soccorso diventerebbero particolarmente problematici.
Una volta raccolte tutte queste informazioni, consideriamo anche il tempo per raggiungere e tornare dal punto di partenza dell’itinerario e con che mezzo (auto, pullman, treno), preferendo se possibile sempre i mezzi pubblici o condividendo il viaggio con altri. Per calcolare i tempi di durata dell’escursione possiamo affidarci alle guide escursionistiche o ai cartelli
posti all’inizio del sentiero: teniamo presente il loro carattere indicativo e quindi spesso prudente. Se invece non riusciamo a trovare indicazioni sulle tempistiche dell’escursione, l’unica cosa da fare è calcolarle. Un escursionista
mediamente allenato riesce a percorrere un dislivello di 300-400 metri all’ora ed una distanza variabile tra 2 e 4 km su un percorso non molto ripido; più ripido è il percorso, maggior dislivello affronteremo in un’ora ma
minore distanza; su un altopiano faremo meno dislivello ma saremo più veloci coprendo una maggiore distanza ogni ora. Per calcolare il tempo di discesa, normalmente occorre considerare 2/3 di quello relativo alla salita, ma può essere anche minore se il tracciato è ripido.
Il giorno prima dell’escursione controlliamo le previsioni meteo e in base a questo decidiamo cosa mettere nello zaino, sia come abbigliamento (previsioni di pioggia, temporale o giornata calda e soleggiata) che per l’alimentazione
(liquidi per giornata calda, bevande calde in borraccia termica per giornata fredda). All’inizio dell’escursione dobbiamo essere certi che il sentiero imboccato sia quello giusto, controlliamo la segnaletica: di solito questa incertezza scompare alla ripetizione del segnavia.

Consigli del CAI