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Perché sprecare l’età più lieta assistendo a lezioni e fatican | Stefano Montanari

Perché sprecare l’età più lieta assistendo a lezioni e faticando nel prendere appunti? Perché frequentare laboratori, sudare sui libri sforzandosi di ricordare montagne di nozioni, e sostenere esami orali, scritti, e pratici, ottenendo in cambio, a condizione del successo conseguito, un “pezzo di carta” che poi non avrebbe avuto la minima utilità?
Il nuovo mondo che splende radioso ci risparmia tempo e fatica: c’è un inconoscibile Grande Fratello che tutto sa e tutto decide per il nostro bene.
Noi? Noi siamo tutti miracolosamente trasformati in felici animali da reddito per la gloria e la felicità del sommo Pastore, chiunque il sommo Pastore sia, e di quelli che secoli fa erano detti “cori” (Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Virtù, Potestà, Principati, Arcangeli, giù fino agli Angeli) oggi rappresentati da politici, medici, giornalisti, burocrati, e perfino preti, tutti osannati dal popolo grato, entusiasta di essere umiliato, bastonato e spogliato di ogni bene.
A combustione della mia laurea avvenuta, e compiuto dovutamente l’atto di contrizione per tutto quello che ho diabolicamente imparato in giro per il mondo, ora so, per esempio, che il tetano si contrae a seguito di un’alluvione, e so che ci si vaccina quando il terribile Clostridium tetani sta imperversando. I miei satanici insegnanti mi convinsero di tutt’altro, ma ora sono esorcizzato, e ho cacciato da me tutto quel blasfemo sapere.
Ora ricevo un messaggio che, in qualche riga, recita: “Pochi giorni fa ho dovuto frequentare un corso obbligatorio di pronto intervento nell'ambito del mio lavoro. La relatrice, giovane laureata in medicina, si è peritata di raccomandare agli astanti la vaccinazione antitetanica, in quanto il tetano nelle nostre zone (Belluno) è trasmesso anche dalle zecche, contro il cui morso ha ovviamente esortato a vaccinarsi.”
Sempre a quanto mi si scrive, all’ulteriore domanda se non sia quanto meno bislacco vaccinare se si sospetta l’avvenuta infezione quando occorrono parecchi giorni prima che il preparato faccia il suo effetto (e nessuno dubiti che l’effetto lo faccia per davvero!), la sanitaria risponde che quello è il “richiamo”, perché tutti sono già vaccinati.
Purtroppo, io non ho la fortuna impagabile di conoscere quella dottoressa (dal latino docere) illuminata, ma non posso che esserle grato a distanza. Tra ammirazione e umiltà mi domando da quale fonte l’unta abbia ricevuto quella rivelazione, ma qui siamo davvero al cospetto di un vero e proprio genio che, come tutti i geni, sconvolge tutto quanto si è creduto, e perfino “dimostrato”, fino ad un attimo prima.
Così, provo a ritornare a oltre mezzo secolo fa, cercando d’immaginare che cosa sarebbe accaduto a quella profetessa se avesse esternato le sue stupefacenti verità a quelli che furono i miei ingannevoli professori.
Ora, in pieno miracolo, siamo anche avvertiti che tra qualche mese ci sarà una nuova “pandemia”. Non ci hanno ancora rivelato di quale natura, ma che importa? L’importante è tenere sempre allenato il gregge, il cui grado di salutare decerebrazione è a livelli di eccellenza. E nessuno abbia la vergognosa temerarietà di domandarsi come si possa prevedere qualcosa che è più difficile da indovinare di una cinquina che uscirà sulla ruota di Bari tra 25 anni esatti a partire da oggi. Non per niente, quelli, onniscienti e onnipotenti che sono, non hanno nulla a che fare con noi, povere bestie.
Provvidenzialmente, l’illuminazione sta raggiungendo anche quelli che furono biechi complottisti, e ora si stanno ravvedendo e convertendo. Come è sempre accaduto (vedi, ad esempio, Saulo diventato San Paolo) sono proprio quelli i partigiani più rocciosi, arditi e rappresentativi della nuova religione, e su di loro si può sempre contare. E, allora, ecco signori medici (una laurea non si nega a nessuno) che ripudiano tutto quanto ebbero a sostenere, e tuttologi senza ingombri culturali che spaziano sull’intero scibile umano, e anche di più.