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QUALE VERITÀ? Come molti di voi sanno, in passato ho ricevuto | Dott. Stefano Manera

QUALE VERITÀ?

Come molti di voi sanno, in passato ho ricevuto alcuni inviti a unirmi a delle forze politiche “antisistema”, inviti che ho sistematicamente rifiutato.
Recentemente sono stato invitato a partecipare alla trasmissione "Fuori dal coro" di Mario Giordano e anche in questo caso ho rifiutato perché tutto questo circo mi ha stancato.
Le motivazioni sono ben espresse nel mio post del 12 giugno.

In aprile scrissi piuttosto sconcertato che il Presidente della Repubblica, insieme al Ministro della Salute, consegnò all’ISS le medaglie al "Merito della Sanità Pubblica" e ai "Benemeriti della Salute Pubblica”.
In quel contesto ricordai le nomine a Cavalieri della Repubblica date nel 2020 a coloro che combatterono il coronavirus: alcune semplicemente scandalose.

Perché oggi scrivo questo?
Perché sapete bene che negli ultimi 3 anni, insieme a molti colleghi abbiamo cercato di fare la nostra parte nella pandemia ricercando la verità e denunciando i crimini che emergevano.
Prima da solo e poi col gruppo Terapie Domiciliari C19, sono state curate decine di migliaia di persone, molte delle quali - possiamo dirlo senza alcuna retorica - sono sopravvissute grazie ai nostri interventi tempestivi.
Stessa cosa vale per i medici di Ippocrate e per altri validi colleghi che lavoravano “da soli”.

Ovviamente le istituzioni si sono dimenticate di noi, ma questo l’avevamo messo in conto e non ci siamo dati pena.
È di pochi giorni la notizia del premio non istituzionale intitolato a Giuseppe De Donno e consegnato ad alcune persone - sempre le stesse persone - diventate dei veri e propri testimonial della dissidenza con tanta visibilità e che in questi anni hanno giocato un ruolo prevalentemente politico e molto meno clinico.
Questi antisistema 2.0 se la cantano e se la suonano, indicono premi e se li consegnano da soli.
Così facendo, questi antisistema 2.0 dimostrano di comportarsi esattamente come le istituzioni, premiando e invitando solo chi fa comodo a loro.
Era ovvio e doveroso che in un contesto come il Premio De Donno TUTTI i medici e i sanitari che hanno curato sul campo i pazienti, che non si sono attenuti al diktat di paracetamolo e vigile attesa e che sono stati sospesi per aver portato avanti il loro pensiero senza piegarsi, dovessero essere premiati attraverso delle delegazioni e attraverso un evento davvero grande e inclusivo.
Ciò non è stato fatto semplicemente perché non era quello che si voleva, semplicemente perché questo non è lo scopo politico.

È scandaloso aver visto alcuni docufilm che avrebbero voluto raccontare la “vera storia” della pandemia (ma solo degli ultimi 12 mesi!) e che hanno omesso dolorosamente intere fette di verità e di protagonisti di questa storia.
Per non parlare poi di alcuni incontri cacio e pepe organizzati in amene località campestri umbre per suggellare una sorta di baluardo intellettuale definitivo.

È chiarissimo che un certo ambiente “dissidente” prevalentemente romano, non diverso da quello dei palazzi del potere in termini di dinamiche e favoritismi e sostenuto da alcuni noti media “non allineati”, cerchi di far dimenticare parte della storia per portare sul “carro dei vincitori” solo alcuni, lo ripeto, esclusivamente con scopi politici che, ahimè, non sono quelli desiderati dai più.
Tutto ciò è spaventoso perché ricorda moltissimo alcuni modus operandi eversivi della massoneria.

Che vi piaccia o no, questo è a tutti gli effetti il vero gatekeeping che trova terreno fertile nell’assoluta mancanza di memoria, nella continua ricerca dell’eroico salvatore o del guru da adorare.
Fino a quando non saremo in grado di pensare solo con la nostra testa, fino a quando non metteremo in opera il detto “se incontri il Buddha, uccidilo”, fino a quando non saremo davvero liberi dagli indottrinamenti, continueremo sempre a cadere dalla padella alla brace e i tentativi di manipolazione si ripeteranno senza alcuna possibilità di recuperare una minima parvenza di normalità.